: TUSCIA, INTERVIENE L’ANPI DI VITERBO: CELESTINI SACRIFICATO NELLE FOIBE ?
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Davvero Carlo Celestini è stato “sacrificato nelle foibe”?
di Silvio Antonini (2009)
Sono passati quasi dieci anni esatti da quando l’amministrazione comunale di Viterbo ha dedicato la piazza (o largo) fuori porta Faul ai “martiri delle foibe istriane”, nella logica di contrassegnare le principali vie d’accesso al centro cittadino con intestazioni che non lascino alcun dubbio al forestiero circa l’orientamento politico e i propositi del Comune. Ai margini di questa piazza, una pleonastica targa di peperino aggiunge: “A perenne ricordo di migliaia di italiani sacrificati con la sola colpa di essere italiani”. Nel 2001, l’intestazione si arricchisce di un cippo su cui è scolpito “In ricordo del nostro concittadino Carlo Celestini, sacrificato nelle foibe. Viterbo marzo 1922 – Djakovo maggio 1945”.
Non è il caso di tornare nuovamente a controbattere l’infondatezza di cifre improbabili …