Al Consiglio Comunale del Comune di Terracina
Al Prefetto di Latina,
alle Agenzie di Stampa
Il Comitato provinciale dell’ANPI di Viterbo si unisce alla protesta e allo sdegno espresso da tutte le sezioni e tutti gli iscritti per la decisione presa dall’Amministrazione Comunale di Terracina di intitolare una piazza della città in modo congiunto a Berlinguer e Almirante.
Questa decisione rientra a pieno titolo nell’opera di revisionismo storico oggi in atto presso certi settori della storiografia e della politica, revisionismo che non considera più l’antifascismo come valore e pone sullo stesso piano fascisti e antifascisti.
Assegnare a una via o a una piazza il nome di un personaggio politico significa porre l’azione di quel politico come modello per i cittadini, una sorta di santificazione laica. Almirante fu firmatario del manifesto della razza del 1938, membro della repubblica di Salò, firmatario del bando che prevedeva la fucilazione per chi non si fosse arruolato nella Repubblica sociale, tra i fondatori del Movimento Sociale partito di chiara ispirazione neofascista, oggetto nel 1974 da parte della Camera dei Deputati dell’autorizzazione a procedere per ricostituzione del partito fascista: questa sua azione politica può essere posta come modello ed esempio per i cittadini di uno Stato con una Costituzione antifascista, nata dalla Resistenza al fascismo?
Se poi l’intento è quello di procedere a un’opera di pacificazione, questa non si può ottenere chiudendo con il passato e ponendo sullo stesso piano chi ha lottato per la democrazia e chi si è battuto contro di essa: la storia non si può mistificare; al contrario la pacificazione si può ottenere ponendo obiettivi comuni che realizzino appieno quanto previsto dalla Costituzione circa il superamento delle diseguaglianze sociali e la realizzazione delle libertà collettive e individuali.
COMITATO PROVINCIALE ANPI DI VITERBO