Associazioni, organizzazioni, sindacati, partiti e movimenti – democratici, pacifisti e antifascisti – si sono riuniti per promuovere la cultura della pace, della solidarietà e dei diritti umani, nonché azioni concrete per aiutare persone colpite dalla tragedia della guerra.
La recente vicenda della strage di civili e di bambini avvenuta pochi giorni fa nel territorio siriano, ad opera di criminali di guerra che hanno utilizzato gas nervino contro la popolazione inerme, ha indignato le coscienze e ricordato se possibile ancora una volta l’orrore della guerra, soprattutto in questi frangenti di estrema disumana efferatezza, esercitata e minacciata con diverse modalità dagli Usa, dalla Siria, dalla Russia, dall’Arabia Saudita, dalla Turchia, dalla Corea del Nord e altri paesi, con l’avallo della Nato e dello stesso governo italiano, con espliciti e deliranti richiami all’uso di bombe “madri” e di ordigni nucleari.
L’impegno in prima persona per affermare un’altra visione dei rapporti umani e un contributo nel segno della solidarietà, della pacificazione, di un altro modo per risolvere conflitti e controversie rappresenta la prima forma di riscatto di fronte alla rassegnazione.
Occorre riprendere l’iniziativa politica a tutti i livelli per scongiurare il rischio di escalation militare e promuovere il dialogo, la diplomazia e il disarmo mettendo in discussione il ruolo della Nato e la presenza del nostro paese in questa organizzazione.
Il nostro intento è che anche nel nostro territorio, nella Tuscia, aumenti l’attenzione e la mobilitazione rispetto a questi temi fondamentali. Molto si può fare, parlandone, facendo cultura, ovvero attivando delle misure concrete di solidarietà alle popolazioni colpite ed in fuga dalla guerra come l’apertura di corridoi umanitari. Su questo terreno, molto si può fare e si deve fare. Come associazioni, organizzazioni, sindacati, partiti e movimenti lanciamo da Viterbo un appello in due parti:
1- Che il Movimento Italiano per la Pace e tutti i movimenti, i gruppi sociali, le realtà organizzate del nostro Paese tornino subito a riunirsi, coesi e responsabili di una comune e concreta politica per la pace e il disarmo e contro la teoria della guerra come strumento di confronto politico e di aggressione tra i popoli.
2- Che il Governo italiano, sostenuto e motivato da tutte le comunità locali, aderisca subito al Trattato ONU sul disarmo nucleare, promosso dalle nazioni che non possiedono il nucleare, rinunciando alla politica di sostegno e subalternità alle potenze nucleari che invece intendono procedere con un pericoloso riarmo e aumento degli arsenali, anche convenzionali.
L’Italia, coerentemente ai suoi principi anti-fascisti e democratici, invece di continuare a stravolgere l’articolo 11 della Costituzione con “libri bianchi per la sicurezza internazionale” e la difesa armata degli interessi economici nazionali in paesi stranieri, ripudi davvero la guerra e scelga il dialogo e il confronto, nel rispetto della vita e dell’umanità intera.
Organizzazioni che partecipano alla manifestazione:
Anpi, Arci, Articolo 33, Articolo 1 MDP, AUSER, Caritas-servizio civile, Casa dei Diritti Sociali della Tuscia, Cgil, Coordinamento scuole Viterbo, Erinna, LIP Scuola, Parva Casa delle Donne, Segreteria provinciale di Rifondazione Comunista, Partito della Rifondazione Comunista di Viterbo, Associazione Sans Frontiere, Sinistra Italiana, Solidarietà Cittadina, Unicef, Usb.
Viterbo insieme per la pace.