Apprendo con sgomento la tragica notizia della morte di Omar Neffati.
Ragazzo dolcissimo, sensibilissimo, carico di passione e di ideali ispirati alla solidarietà tra tutti gli uomini.
Sentiva acutamente e con profonda sofferenza il problema della discriminazione che colpisce in questo Paese gli immigrati come lui; che, pure, in questo Paese viveva da decenni, parlando una fluente e colta lingua italiana. Lui che pure, era profondamente integrato nella nostra società, tra le giovani generazioni e non solo,come dimostra la affettuosa amicizia che mi legava a lui.
Era vicino all’Anpi. presente attivamente alle iniziative sulla condizione giovanile, sui diritti e sulla difesa della democrazia.
L’ultima volta che l’ho incontrato, sorridente, con calma e calda voce, quasi con dolcezza come nel suo stile, esprimeva ancora una volta il suo dolore e la sua rabbia per le discriminazioni che a persone come lui riserva questa società. Bando a frasi retoriche. Caro, caro, caro Omar….