Concerto per la commemorazione dei 50 anni dal colpo di stato in Cile

12 Settembre 2023 Lascia un commento »

Grande commozione e successo per il concerto di musiche e canti cileni Memoria ostinata,

a 50 anni dal colpo di stato fascista

Si è svolto venerdì 8 settembre 2023, presso il Teatro Pocci di Tuscania (VT) il concerto Memoria ostinata per la commemorazione dei 50 anni dal colpo di stato fascista in Cile avvenuto l’11 settembre 1973.

Il concerto è stato promosso e patrocinato dal Comitato provinciale dell’ANPI (Associazione Nazionale Partigiani d’Italia) di Viterbo e in collaborazione con la Sezione Anpi di Tuscania.

Sala del Teatro strapiena, oltre un centinaio i partecipanti, a conferma di quella acuta emozione, e paura, che tanti democratici occidentali provarono e provano ancora nel ricordare il dramma cileno.

Il concerto è stato introdotto dal prezioso intervento dell’avvocato Enrico Mezzetti, Presidente del Comitato Provinciale Anpi di Viterbo, che ha fornito una documenta ricostruzione storica di quei terribili anni, dal ruolo svolto dagli Stati Uniti d’America, con il protagonismo negativo
[11/9, 10:30] Daniele Colonna: e complice del presidente Richard Nixon e del Segretario di Stato Henry Kissinger, che sostenevano con crudeltà che l’America Latina restava il loro “cortile di casa”, fino alle ripercussioni di questo pensiero e modalità di agire anche sulla politica e la società italiana.

Il PCI – Partito Comunista Italiano, il più grande partito comunista dell’Europa Occidentale-, nel timore fondato che si potesse produrre in Italia un analogo golpe fascista ispirato dagli USA (Enrico Berlinguer, segretario del PCI affermava infatti che : “…è del tutto illusorio ritenere che col 51% dei voti si possa garantire la sopravvivenza e l’opera di un governo democraticamente eletto…”), propose quindi un patto con la Democrazia cristiana guidata allora da Aldo Moro; un patto passato alla storia recente come il patto della Solidarietà nazionale.

L’altro aspetto sottolineato durante il concerto è stata la grande generosità e solidarietà del popolo italiano manifestata nell’accoglienza agli esuli cileni, anche sul versante culturale. Il successo delle opere di Pablo Neruda, Isabel Allende fino a Luis Sepulveda, e poi la diffusione popolare delle canzoni di Victor Jara, Violeta Parra e degli Inti-Illimani lo sottolineano ancora oggi a distanza di cinquanta anni.

Il concerto di musiche e canti cileni di Tuscania ha fatto così rivivere la memoria di quella terribile ferita inferta alla democrazia e alla libertà, grazie alle impeccabili esecuzioni degli artisti Gabriel Aguilera, Antonello De Lisi, Mauro Scipione, Jaime Seves, Karen Gòmez e Fiore Benigni.

Nel concerto sono state ricordate anche le parole del Presidente cileno Salvador Allende, affidate al suo ultimo messaggio radio, prima di essere ucciso (un discorso vero, bello, giusto): “Lavoratori della mia Patria, ho fede nel Cile e nel suo destino. Altri uomini supereranno questo momento grigio e amaro in cui il tradimento pretende di imporsi. Sappiate che, più presto che tardi, si apriranno di nuovo le grandi strade per le quali passerà l’uomo libero, per costruire una società migliore. Viva il Cile! Viva il popolo! Viva i lavoratori! Queste sono le mie ultime parole e sono certo che il mio sacrificio non sarà invano, sono certo che, almeno, sarà una lezione morale che castigherà la fellonia, la codardia e il tradimento”.

(Per un approfondimento della vicenda cilena consigliamo la visione del film-documentario di Nanni Moretti “Santiago, Italia”, 2018).

L’iniziativa di Tuscania è stata quindi importantissima non solo per denunciare quanto accaduto durante il regime golpista del colonnello Pinochet, ma per collegarla con la presente situazione internazionale e nazionale, dove anche in Italia si stanno affermando idee e modalità di agire che si vanno sempre più radicando su posizioni populiste, sovraniste nutrite di nazionalismo rozzo e strumentale.

Dove a concetti e condizioni come “rifugiato”, “richiedente asilo”, “profugo” o “migrante” si è fatto assumere connotazioni negative, fino a diventare la forma mentis, di un’espressione culturale e ideologica priva di ogni umanità.

Il Comitato provinciale Anpi insieme alla sezione Anpi di Tuscania ringraziano quindi tutti gli artisti, i tecnici, gli iscritti e i volontari che hanno permesso la realizzazione e l’ottima riuscita del concerto che sarà riproposto nei mesi a venire anche Viterbo.

Viterbo, 11 settembre 2023

Comunicato stampa a cura del Comitato provinciale Anpi di Viterbo

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