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 Il Giorno della Memoria, sempre!

Gennaio 25th, 2025

Associazione nazionale partigiani d’Italia

Comitato Provinciale di Viterbo

27 gennaio 2025

La legge 211/2000 ha istituito il 27 gennaio – data della liberazione dei sopravvissuti del campo di sterminio di Auschwitz nel 1945 –  come il Giorno della Memoria, perché non si dimentichi lo sterminio del popolo ebraico e con esso la deportazione politica e militare, le leggi razziali fasciste, i peggiori crimini commessi da nazisti e fascisti nella Seconda guerra mondiale, e perché si ricordino anche quanti ebbero il coraggio di opporsi alle persecuzioni, alla barbarie, allo sterminio degli innocenti.

Il Giorno della Memoria si celebra infatti per ricordare tutte le vittime private della libertà e portate a morte della persecuzione politica e razziale, gli oppositori antifascisti, i partigiani deportati e assassinati, i civili razziati e ridotti in schiavitù, le comunità Rom e Sinti, gli omosessuali, i bambini e i disabili. Tra questi milioni di vittime anche i militari italiani assassinati (come nel massacro di Cefalonia) o fatti prigionieri e costretti nei lager ai lavori forzati per aver rifiutato l’adesione alla Repubblica fascista di Salò e la collaborazione con i nazisti.

Il Giorno della Memoria perché siano ricordati quanti non rimasero indifferenti ma scelsero di stare dalla parte del bene, dalla parte della dignità, della democrazia e della libertà, per tutte le persone e per tutti i popoli.

Il Giorno della Memoria perché non c’è vera memoria senza rispetto della storia e la storia ribadisce in primo luogo la tragica unicità della Shoah, dello sterminio contro persone e popoli concepiti come inferiori e diversi. Questa ben progettata macchina di morte fu messa in atto non solo per volontà di Hitler e dei suoi criminali collaboratori, ma anche perché schiere innumerevoli di obbedienti e indifferenti esecutori schedarono gli ebrei, e tutte le persone invise al regime fascista, li denunciarono, li catturarono e manovrarono i convogli dei treni in viaggio verso i lager.

Il Giorno della Memoria deve far riflettere sulla storia dell’Italia di quegli anni e sulle troppe rimozioni che tentano costantemente di cancellare dalla memoria collettiva la responsabilità dei governi e delle istituzioni di allora. La monarchia e il regime fascista, con leggi razziali del 1938, volute dal dittatore Mussolini, di fatto privarono di ogni diritto i cittadini italiani ebrei e favorirono la loro discriminazione e la successiva deportazione nei campi di sterminio in piena ed efficace collaborazione con i nazisti. Sono responsabilità storiche che non riguardarono solo la Germania nazista, ma anche l’Italia fascista. Sono responsabilità che ancora si tenta di negare, giustificare minimizzare e con le quali una parte di italiani si rifiuta ancora di fare i conti. E’anche questo l’humus di ignoranza, arroganza e suprematismo che permette nel nostro paese, a vari gruppi e associazioni, di continuare a professare aberranti idee e comportamenti che si richiamano e inneggiano ancora al nazifascismo.

E’ tempo dunque che questi gruppi ed associazioni siano sciolti definitivamente per attuare concretamente la nostra Costituzione antifascista e le finalità dell’istituzione de Il Giorno della Memoria.

Oggi a livello planetario si consumano e vengono minacciate continuamente nuove deportazioni, nuovi genocidi, spesso in una indifferenza diffusa e complice. Il mercato delle armi fa da padrone e si autoalimenta di violenze, guerre e sopraffazione. Quanto continua ad accadere in tanti scenari di guerra nel mondo, come in Ucraina e l’orrore di quanto accaduto fino a pochi giorni fa a Gaza, con oltre 46mila vittime tra i civili palestinesi, ne è la tragica riprova.

Le nuove e più moderne espressioni del fascismo e del nazismo sono diventate il razzismo diffuso, l’intolleranza verso i migranti, verso il diverso in generale -per provenienza, religione, genere-, l’antisemitismo mai giustificabile, i diritti umani negati, la violenza di genere, la morte per fame e per mancanze di cure di milioni di persone, lo sfruttamento delle persone e delle risorse della terra.

Il Giorno della Memoria sia quindi non la celebrazione di uno stanco rituale ma il rinnovato impegno di tutti e di ciascuno per la democrazia, la pace, i diritti umani e la libertà, senza ambiguità e in ogni circostanza e in ogni luogo del mondo.

Il Giorno della Memoria deve essere un richiamo forte, storico, umano e di speranza e impegno costanti perché l’orrore di ciò che è stato non torni ad essere mai più.  

Il Comitato provinciale Anpi invita cittadini, associazioni, istituzioni, scuole e partiti a celebrare Il Giorno della Memoria e rinvia ai link di seguito per gli eventi in programma

https://www.anpi.it/eventi

https://viterbo.anpi.it

                                                                                                                                                                                                                                        Comunicato stampa a cura del Comitato provinciale Anpi di Viterbo

Viterbo, 24 gennaio 2025