Archivio per Settembre 2023

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Il Comitato nazionale ANPI: “CON LE RIFORME ISTITUZIONALI SI STRAVOLGE IL MODELLO SOCIALE DELLA COSTITUZIONE”

16 Settembre 2023

“Il Comitato nazionale dell’ANPI esprime vivissima preoccupazione e totale contrarietà per le riforme istituzionali su cui sta lavorando il governo.
Con la ripresa dell’attività politica, si è subito riaccesa la discussione sulla riforma Costituzionale (presidenzialismo o premierato) e sull’autonomia differenziata. La Presidente Meloni ha ribadito che le riforme istituzionali sono una priorità per il suo governo. Le evidenti e pesantissime difficoltà economiche del Paese lasciano prevedere che ci sarà un tentativo di spostare il dibattito politico su questo terreno.

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“LA PACE PRIMA DI TUTTO”: il volantino ANPI per la manifestazione nazionale del 7 ottobre a Roma

13 Settembre 2023

Anpi nazionale

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Concerto per la commemorazione dei 50 anni dal colpo di stato in Cile

12 Settembre 2023

Grande commozione e successo per il concerto di musiche e canti cileni Memoria ostinata,

a 50 anni dal colpo di stato fascista

Si è svolto venerdì 8 settembre 2023, presso il Teatro Pocci di Tuscania (VT) il concerto Memoria ostinata per la commemorazione dei 50 anni dal colpo di stato fascista in Cile avvenuto l’11 settembre 1973.

Il concerto è stato promosso e patrocinato dal Comitato provinciale dell’ANPI (Associazione Nazionale Partigiani d’Italia) di Viterbo e in collaborazione con la Sezione Anpi di Tuscania.

Sala del Teatro strapiena, oltre un centinaio i partecipanti, a conferma di quella acuta emozione, e paura, che tanti democratici occidentali provarono e provano ancora nel ricordare il dramma cileno.

Il concerto è stato introdotto dal prezioso intervento dell’avvocato Enrico Mezzetti, Presidente del Comitato Provinciale Anpi di Viterbo, che ha fornito una documenta ricostruzione storica di quei terribili anni, dal ruolo svolto dagli Stati Uniti d’America, con il protagonismo negativo
[11/9, 10:30] Daniele Colonna: e complice del presidente Richard Nixon e del Segretario di Stato Henry Kissinger, che sostenevano con crudeltà che l’America Latina restava il loro “cortile di casa”, fino alle ripercussioni di questo pensiero e modalità di agire anche sulla politica e la società italiana.

Il PCI – Partito Comunista Italiano, il più grande partito comunista dell’Europa Occidentale-, nel timore fondato che si potesse produrre in Italia un analogo golpe fascista ispirato dagli USA (Enrico Berlinguer, segretario del PCI affermava infatti che : “…è del tutto illusorio ritenere che col 51% dei voti si possa garantire la sopravvivenza e l’opera di un governo democraticamente eletto…”), propose quindi un patto con la Democrazia cristiana guidata allora da Aldo Moro; un patto passato alla storia recente come il patto della Solidarietà nazionale.

L’altro aspetto sottolineato durante il concerto è stata la grande generosità e solidarietà del popolo italiano manifestata nell’accoglienza agli esuli cileni, anche sul versante culturale. Il successo delle opere di Pablo Neruda, Isabel Allende fino a Luis Sepulveda, e poi la diffusione popolare delle canzoni di Victor Jara, Violeta Parra e degli Inti-Illimani lo sottolineano ancora oggi a distanza di cinquanta anni.

Il concerto di musiche e canti cileni di Tuscania ha fatto così rivivere la memoria di quella terribile ferita inferta alla democrazia e alla libertà, grazie alle impeccabili esecuzioni degli artisti Gabriel Aguilera, Antonello De Lisi, Mauro Scipione, Jaime Seves, Karen Gòmez e Fiore Benigni.

Nel concerto sono state ricordate anche le parole del Presidente cileno Salvador Allende, affidate al suo ultimo messaggio radio, prima di essere ucciso (un discorso vero, bello, giusto): “Lavoratori della mia Patria, ho fede nel Cile e nel suo destino. Altri uomini supereranno questo momento grigio e amaro in cui il tradimento pretende di imporsi. Sappiate che, più presto che tardi, si apriranno di nuovo le grandi strade per le quali passerà l’uomo libero, per costruire una società migliore. Viva il Cile! Viva il popolo! Viva i lavoratori! Queste sono le mie ultime parole e sono certo che il mio sacrificio non sarà invano, sono certo che, almeno, sarà una lezione morale che castigherà la fellonia, la codardia e il tradimento”.

(Per un approfondimento della vicenda cilena consigliamo la visione del film-documentario di Nanni Moretti “Santiago, Italia”, 2018).

L’iniziativa di Tuscania è stata quindi importantissima non solo per denunciare quanto accaduto durante il regime golpista del colonnello Pinochet, ma per collegarla con la presente situazione internazionale e nazionale, dove anche in Italia si stanno affermando idee e modalità di agire che si vanno sempre più radicando su posizioni populiste, sovraniste nutrite di nazionalismo rozzo e strumentale.

Dove a concetti e condizioni come “rifugiato”, “richiedente asilo”, “profugo” o “migrante” si è fatto assumere connotazioni negative, fino a diventare la forma mentis, di un’espressione culturale e ideologica priva di ogni umanità.

Il Comitato provinciale Anpi insieme alla sezione Anpi di Tuscania ringraziano quindi tutti gli artisti, i tecnici, gli iscritti e i volontari che hanno permesso la realizzazione e l’ottima riuscita del concerto che sarà riproposto nei mesi a venire anche Viterbo.

Viterbo, 11 settembre 2023

Comunicato stampa a cura del Comitato provinciale Anpi di Viterbo

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Intervento della staffetta partigiana Luciana Romoli per la giornata di oggi 8 settembre

9 Settembre 2023

Oggi, con grande emozione, ancora una volta voglio ricordare con voi un momento drammatico della storia del nostro Paese, della nostra Città, della mia vita. L’8 settembre di ottant’anni fa avevo meno di tredici anni – sono nata il 14 dicembre del 1930 – ma all’epoca, sotto le bombe che avevano colpito Roma, il 19 luglio 1943 durante il regime fascista più crudele e vigliacco, non c’era tempo per essere bambine, si cresceva in fretta soprattutto se si era cresciute in una famiglia antifascista, cosa che con orgoglio rivendico

Il 25 luglio 1943 finalmente cade il regime fascista, la guerra però non era finita . Badoglio annuncia l’entrata in vigore dell’armistizio: il Re e i capi militari fuggirono da Roma. Gli alleati tedeschi divennero l’esercito di occupazione e la Wehrmacht passò subito all’azione contro i soldati italiani, abbandonati dai comandanti lasciati allo sbando, senza ordini. Furono internati in Germania 650.000 militari.  Dopo l’8 settembre le donne di tutta Italia si sono mobilitate  per salvare  i soldati dai rastrellamenti tedeschi, li lasciavano entrare in casa per  farli  mangiare e per cambiare la loro divisa con abiti borghesi 

 Tanti romani corsero a Porta San Paolo nel disperato tentativo di fermare i Nazisti c’erano i carabinieri,  i granatieri di Sardegna i militari che qui combatterono. Moltissime erano le donne delle borgate , tra queste c’erano mia mamma con Carla Capponi   Maria Teresa Regard e mia sorella Adriana e Marisa Musu che portò le armi, le munizioni abbandonate dall’esercito in fuga, raccolsero una  ventina di bombe da mortaio, pedalarono fino a Porta San Paolo.

 A me diedero il compito di andare casa per casa a recuperare disinfettanti, garze, medicinali e lo zucchero  da dare come ultimo sollievo ai moribondi. 

Sul  sagrato della basilica di San Paolo, accanto al sottopassaggio della ferrovia era stato installato un pronto soccorso militare: i feriti arrivavano a decine. I corpi dei soldati morti allineati sul selciato, non li dimenticherò mai più. 

Quelle tre giornate di guerra sono la dimostrazione che la Resistenza a Roma e in Italia è nata dai valori di libertà, dal coraggio e dalla determinazione, Volevamo e dobbiamo resistere.

Tutti gli antifascisti devono simbolicamente portare con orgoglio la Medaglia d’Oro al valore militare riconosciuta a Roma per la battaglia a Porta San Paolo perchè dobbiamo essere fieri di lottare sempre ed unire le nostre forze per la libertà e la pace.

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A 50 anni dal colpo di stato fascista in Cile, venerdì 8 settembre 2023 a Tuscania

2 Settembre 2023

Associazione nazionale partigiani d’Italia

Comitato Provinciale di Viterbo

A 50 anni dal colpo di stato fascista in Cile, venerdì 8 settembre 2023 a Tuscania,

un concerto di musiche e canti cileni per far vivere la memoria di quella terribile ferita alla democrazia e alla libertà

Si svolgerà venerdì 8 settembre 2023, presso il Teatro Pocci di Tuscania – via Consalvi 22- con inizio dalle ore 21.30, il concerto Memoria Ostinata (locandina in allegato) per la commemorazione dei 50 anni dal colpo di stato fascista in Cile.

L’11 settembre del 1973, dopo sanguinosi combattimenti per le strade della capitale Santiago, i vertici militari presero il potere destituendo e uccidendo il presidente Salvador Allende, democraticamente eletto, e instaurando una spietata dittatura con a capo il generale Augusto Pinochet. Il regime militare dittatoriale sarebbe durato per ben 17 anni.

Il golpe non servì solo a stroncare l’esperienza politica democratica cilena incarnata dal presidente Allende ma anche a fare del Cile una sorta di laboratorio latino-americano dove dare attuazione alle politiche neoliberiste e nazionaliste.

Il mantenimento del potere dittatoriale fu possibile attraverso la soppressione della libertà e dei fondamentali diritti umani, con estese privatizzazioni in tutti i settori economici e sociali, attraverso indicibili e orribili violenze, torture e repressioni costanti del popolo cileno perpetrati anche da squadre speciali militari i famigerati squadroni della morte e con il sostegno politico e militare degli Stati Uniti d’America.

I dissidenti politici non imprigionati ed uccisi furono costretti all’esilio e l’Italia fu uno dei paesi europei più coinvolti nell’accoglienza e nel sostegno ai fuoriusciti e alle loro famiglie.

Il concerto di venerdì prossimo vedrà insieme gli artisti Gabriel Aguilera, Antonello De Lisi, Mauro Scipione, Jaime Seves, Karen Gòmez e Fiore Benigni ed è patrocinato dal Comitato provinciale dell’Anpi (Associazione nazionale partigiani d’Italia) di Viterbo in collaborazione con la sezione Anpi di Tuscania.

Previsto anche l’intervento dell’avvocato Enrico Mezzetti presidente del Comitato provinciale Anpi.

L’iniziativa alla quale tutti i cittadini democratici ed antifascisti sono invitati a partecipare sarà l’occasione per riflettere insieme sulle vicende di quel periodo di dittatura sanguinosa, per non dimenticare anche le migliaia di desaparecidos e rendere sempre più saldo anche in Italia e in europea l’impegno, a difesa della democrazia, della libertà, dei diritti umani e per la pace.

Viterbo, primo settembre 2023

Comunicato stampa a cura del Comitato provinciale Anpi di Viterbo