Archivio per Aprile 2024

Discorso del presidente del Comitato Provinciale Anpi Enrico Mezzetti, tenuto in occasione della Celebrazione del 25 aprile 2024 a Viterbo

27 Aprile 2024

Apri in Didomenica resiste

Nota per la stampa a cura del Comitato provinciale di Viterbo ANPI (Associazione nazionale partigiani d’Italia)

27 Aprile 2024

In occasione della Celebrazione  del 25 aprile 2024, a Viterbo, l’orchestra di Fiati del Conservatorio di Santa Cecilia, ha dato vita ad uno straordinario ed emozionante concerto

Il concerto sì è svolto presso l’Auditorium del complesso di Santa Maria inGradi che ha ospitato per la terza volta l’orchestra di Fiati del Conservatorio di Santa Cecilia, composta da 50 giovani musicisti, magistralmente diretti dai direttori Antonio Pelizza e Gianfilippo Pocorobba.

L’evento, patrocinato dall’amministrazione comunale di Viterbo, è stato realizzato grazie alla collaborazione con la Prefettura di Viterbo, il Conservatorio di Santa Cecilia di Roma, l’Università degli Studi della Tuscia – Unitus, l’Associazione universitaria Percorso, il Comitato Provinciale dell’Anpi e le due sezioni cittadine dell’Anpi.

L’esibizione musicale si è aperta con l’esecuzione dell’inno nazionale di Goffredo Mameli, poi il giovane presidente della sezione Anpi Studenti “Aldo Laterza”  Daniele Colonna, ha ringraziato tutti i convenuti e  dato la parola al Prefetto di Viterbo dottor Gennaro Capo che nel suo intervento di saluto ha anche  sottolineato l’importanza  per tutti gli  italiani della celebrazione del 25 aprile come momento fondante della Repubblica italiana.

Paolo Moricoli, ha portato il saluto e l’apprezzamento per l’iniziativa dell’amministrazione del capoluogo cittadino, presente anche la dottoressa Stefania Ragonesi per l’Università della Tuscia, l’avvocato Enrico Mezzetti presidente del Comitato provinciale ANPI e l’architetto Paolo Henrici De Angelis presidente della sezione Anpi “ Nello Marignoli”.

Tutti i brani in programma sono stati eseguiti con perfezione e maestria, ed hanno suscitato l’emozione e la grande partecipazione dell’auditorio gremitissimo.

L’esecuzione del brano Bella Ciao, canto identificativo della Resistenza italiana ed europea e oggi assurto anche a livello mondiale a canto rappresentativo di ogni lotta per la libertà e la dignità umana ha concluso in modo entusiasmante la splendida performance artistica.

Il Comitato provinciale dell’Anpi di Viterbo nella persona del suo presidente Enrico Mezzetti nel porgere  ancora una volta  il più sentito ringraziamento a  quanti: istituzioni, enti, università, associazioni e cittadini si sono impegnati per l’eccellente riuscita dell’evento, annuncia che si continuerà nella programmazione di iniziative come quella del 25 aprile 2024  per diffondere anche attraverso l’espressione musicale, il valore e l’importanza dell’istituzione della Repubblica che ha nella Costituzione, nell’antifascismo, nella democrazia, nella libertà, nell’uguaglianza, nel diritto al lavoro, alla salute, allo studio e nella pace le sue profonde e tenaci radici.

Il Comitato provinciale dell’Anpi di Viterbo esprime altresì anche uno speciale ringraziamento per il tangibile sostegno alla celebrazione del 25 aprile 2024  ricevuto dal sindacato SPI-CGIL Viterbo.

Viterbo, 26 aprile 2024

Concerto per la Resistenza

25 Aprile 2024

L’evento all’Auditorium del complesso di Santa Maria in Gradi

L’orchestra di fiati del conservatorio di Santa Cecilia a Viterbo per il 25 aprile, Anpi: “Straordinario ed emozionante concerto”

25 aprile 2024 a Viterbo

25 Aprile 2024

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Conferenza stampa: verso il 25 aprile 2024

24 Aprile 2024

Viterbo – Il presidente provinciale di Anpi alla presentazione della giornata del 25 aprile

Enrico Mezzetti: “È la festa della Liberazione più importante di sempre”

di Daniele Camilli

Concerto del 25 aprile 2024

21 Aprile 2024

Il testo integrale del monologo di Antonio Scurati sul 25 aprile

20 Aprile 2024

“Giacomo Matteotti fu assassinato da sicari fascisti il 10 di giugno del 1924.
Lo attesero sotto casa in cinque, tutti squadristi venuti da Milano, professionisti della violenza assoldati dai più stretti collaboratori di Benito Mussolini. L’onorevole Matteotti, il segretario del Partito Socialista Unitario, l’ultimo che in Parlamento ancora si opponeva a viso aperto alla dittatura fascista, fu sequestrato in pieno centro di Roma, in pieno giorno, alla luce del sole. Si batté fino all’ultimo, come lottato aveva per tutta la vita. Lo pugnalarono a morte, poi ne scempiarono il cadavere. Lo piegarono su se stesso per poterlo ficcare dentro una fossa scavata malamente con una lima da fabbro.

Mussolini fu immediatamente informato. Oltre che del delitto, si macchiò dell’infamia di giurare alla vedova che avrebbe fatto tutto il possibile per riportarle il marito. Mentre giurava, il Duce del fascismo teneva i documenti insanguinati della vittima nel cassetto della sua scrivania.
In questa nostra falsa primavera, però, non si commemora soltanto l’omicidio politico di Matteotti; si commemorano anche le stragi nazifasciste perpetrate dalle SS tedesche, con la complicità e la collaborazione dei fascisti italiani, nel 1944.

Fosse Ardeatine, Sant’Anna di Stazzema, Marzabotto. Sono soltanto alcuni dei luoghi nei quali i demoniaci alleati di Mussolini massacrarono a sangue freddo migliaia di inermi civili italiani. Tra di essi centinaia di bambini e perfino di infanti. Molti furono addirittura arsi vivi, alcuni decapitati.
Queste due concomitanti ricorrenze luttuose – primavera del ’24, primavera del ’44 – proclamano che il fascismo è stato lungo tutta la sua esistenza storica – non soltanto alla fine o occasionalmente – un irredimibile fenomeno di sistematica violenza politica omicida e stragista.

Lo riconosceranno, una buona volta, gli eredi di quella storia?
Tutto, purtroppo, lascia pensare che non sarà così. Il gruppo dirigente post-fascista, vinte le elezioni nell’ottobre del 2022, aveva davanti a sé due strade: ripudiare il suo passato neo-fascista oppure cercare di riscrivere la storia. Ha indubbiamente imboccato la seconda via.
Dopo aver evitato l’argomento in campagna elettorale, la Presidente del Consiglio, quando costretta ad affrontarlo dagli anniversari storici, si è pervicacemente attenuta alla linea ideologica della sua cultura neofascista di provenienza: ha preso le distanze dalle efferatezze indifendibili perpetrate dal regime (la persecuzione degli ebrei) senza mai ripudiare nel suo insieme l’esperienza fascista, ha scaricato sui soli nazisti le stragi compiute con la complicità dei fascisti repubblichini, infine ha disconosciuto il ruolo fondamentale della Resistenza nella rinascita italiana (fino al punto di non nominare mai la parola “antifascismo” in occasione del 25 aprile 2023).

Mentre vi parlo, siamo di nuovo alla vigilia dell’anniversario della Liberazione dal nazifascismo. La parola che la Presidente del Consiglio si rifiutò di pronunciare palpiterà ancora sulle labbra riconoscenti di tutti i sinceri democratici, siano essi di sinistra, di centro o di destra.
Finché quella parola, Antifascismo, non sarà pronunciata da chi ci governa, lo spettro del fascismo continuerà a infestare la casa della democrazia italiana.”

25 aprile 2024 – La Liberazione

20 Aprile 2024

Corteo 25 aprile 🇮🇹🌹⭐

  • 9.00: raduno corteo a porta Romana
  • 9.30: deposizione corona al liceo “Mariano Buratti”
  • 10.15: deposizioni corona ai caduti militari e civili. Allocuzioni:
    -provincia;
    -comune;
    -anpi.
    In seguito altri interventi organizzati dall’ANPI.
  • 13.00: pranzo “partigiano” al circolo Arci Il Cosmonauta