Orte

12.11.2023

Per questo mese il Segnalibro della Sezione ANPI di Orte si arricchisce di concerto.
Presenteremo il libro “Scarpe rotte eppur c’è da cantar. Canti delle Resistenze italiana, spagnola e palestinese” assieme agli autori. Durante l’incontro il gruppo Octubre 11 eseguirà canti delle Brigate Internazionali nella guerra civile spagnola.
Dalle ore 16:30 presso la Biblioteca Comunale di Orte.

Breve descrizione del libro:
I canti, rivoluzionari, di lotta, di disperazione, hanno sempre accompagnato le battaglie per un mondo più giusto e libero. Così è stato, e in parte lo è ancora, nei tre periodi storici affrontati dai curatori di questo libro. Dall’eroica guerra civile spagnola, quando il fascismo soffocò nel sangue le speranze di un’intera nazione, alla nostra Resistenza, a quella dimenticata dei palestinesi che, nell’indifferenza internazionale, continuano a morire e a soffrire per una terra che non hanno più. Il libro si avvale della “benedizione” di una leggenda come Giovanna Marini.

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6.10.2023

È con gioia assoluta che possiamo dire che sabato 14 ottobre, in occasione del nostro Segnalibro, l’ANPI Sezione di Orte “Tito Bernardini” avrà l’onore di ospitare la partigiana Mirella Alloisio.

Parleremo di quanto la Resistenza delle donne sia stata doppia, contro il nazifascismo e contro uno status quo che non è mai finito del tutto. E di quanto il loro contributo non sia stato riconosciuto fino in fondo.

Venite, se potete. Sarà un pomeriggio di profonda bellezza e partecipazione.

Prezioso. Prezioso davvero.

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4.10.2023

Tre anni fa ci lasciava, all’età di 77 anni, CARLA FEDERICA NESPOLO. Nata in una famiglia partigiana, dal 1976 al 1992 fu prima deputata, poi senatrice per il Partito comunista. Dal novembre 2017 è stata la prima presidente donna dell’Associazione Nazionale Partigiani d’Italia – ANPI. Ancora vivo in noi il ricordo della sua partecipazione a una nostra iniziativa il 22 febbraio 2019

Potrebbe essere un'immagine raffigurante 5 persone e il seguente testo ".N ONE AN PI MASSIMO RECCHIONI CARLA NESPOLO"

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30.9.2023

In occasione del sessantesimo anniversario della tragedia del Vajont, la sezione ANPI “Tito Bernardini” di Orte ha deciso di proiettare, presso la propria sede, lo spettacolo teatrale dell’attore e regista Marco Paolini.
Ciò che all’inizio venne descritto come “disastro naturale” nel quale l’essere unano non ha avuto ruolo, si è, invece, dimostrato essere un crimine costruito dall’incuria, dai poteri, dal denaro e dalla logica capitalista del profitto.
Mai come ora, dunque, è importante fare luce su ciò che il passato ha vissuto e far sì che esso non diventi, oggi, un errore o, peggio, una colpa.

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15.9.2023

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5.6.2023

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21.3.2023

L’Anpi di Orte, in occasione del 79esimo anniversario dell’eccidio delle Fosse Ardeatine, ricorda le tragiche vicende accadute il 24 marzo 1944 a Roma, quando 335 esseri umani furono trucidati, innocenti, nelle cave di pozzolana lungo la via Ardeatina. Tra le vittime vi fu anche il nostro concittadino Tito Bernardini, al quale è intitolata la locale Sezione ANPI e l’omonima piazza presso gli impianti sportivi.

I fatti dell’Eccedio delle Fosse Ardeatine sono noti: il 24 marzo 1944 le truppe di occupazione tedesche trucidarono 335 prigionieri in rappresaglia per l’attentato avvenuto il giorno precedente in Via Rasella, in cui rimasero uccisi 33 nazisti. La rappresaglia fu realizzata in maniera immediata, senza alcun avvertimento alla cittadinanza o preventiva richiesta di consegna per i partigiani artefici dell’attentato. Una strage che fu compiuta senza appello e che fu annunciata solo a fatti compiuti, come recita infatti il comunicato distribuito a Roma il giorno seguente: «Il comando tedesco, perciò, ha ordinato che per ogni tedesco ammazzato dieci criminali comunisti-badogliani saranno fucilati. Quest’ordine è stato già eseguito». In seguito, dopo aver terminato la bestiale esecuzione impiegando “non più di un minuto per ogni uomo”, i nazisti si affrettarono ad occultare il luogo, facendo saltare con mine le cave.

La rappresaglia fu così giustificata da Mussolini, a colloquio con Buffarini Guidi “non si può rimproverare nulla…la rappresaglia è legale, è sancita dai diritti internazionali”, salvo che la rappresaglia era vietata dalla Convenzione dell’Aia e dalla Convenzione di Ginevra sul trattamento dei prigionieri di guerra, una fatto quindi non solo ingiustificabile, ma anche illegale.

Le Fosse Ardeatine restano ancora oggi uno degli esempi della brutalità e della durezza dell’occupazione nazifascista della Città di Roma, nonché la maggior strage di ebrei avvenuta sul suolo Italiano, poiché almeno 75 vittime erano di religione ebraica e in stato di arresto per motivi razziali.

La memoria di questi fatti resta fondamentale per l’esercizio di una vera coscienza democratica, per l’esercizio dei diritti di cittadinanza che ci vengono dalla Carta Costituzionale, frutto dell’impegno antifascista di donne e uomini che diedero la loro vita per la libertà. Resta fondamentale ancora più oggi, in un momento in cui le vite di tutti sono turbate dal susseguirsi di crisi internazionali che generano incertezza e paura, rendendo sempre più importante lo stringerci intorno ai valori fondanti di democrazia e partecipazione, equità e rispetto dei diritti umani; valori che guidarono la Resistenza e che già hanno permesso all’Italia di riscattarsi e risollevarsi dal periodo più buio della sua storia.

Tra i martiri dell’Eccidio ricordiamo particolarmente l’ortano Tito Bernardini, partigiano, arrestato il 7 marzo e sottoposto a brutali interrogatori e torture, tanto che il 24 marzo, selezionato per l’esecuzione, fu condotto alle Fosse Ardeatine legato su un’asse di legno, sorretto da due compagni.

Venerdì 24 marzo, alle ore 10:00, la Sezione ANPI di Orte invita i cittadini tutti a farsi portatori attivi della memoria per una commemorazione dell’Eccidio presso la piazza Tito Bernardini.

Parteciperanno alla commemorazione una delegazione istituzionale del Comune di Orte, con la Vicesindaca Antonella Claudiani, e una classe delle scuole secondarie di secondo grado guidata dalla Prof.ssa Angela Germana Fabbrica, docente di Scienze Umane e Fiduciaria per il Liceo dell’Istituto Omnicomprensivo Orte.

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17.1.2023

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15.12.2022

Appuntamento editoriale con l’ANPI di Orte il 17 dicembre

 

Nell’ambito dell’appuntamente mensile «Il SegnaLIBRO, un libro al mese» dell’ANPI di Orte, sabato 17 dicembre è la volta di Una svedese in guerra. La storia de L’Agnese va a morire, di Massimo Recchioni.

L’autore racconta il viaggio compiuto con il regista, il Maestro Giuliano Montaldo – presente in videoconferenza (!) e autore, oltre a quel film, dei celeberrimi Sacco e VanzettiGiordano Bruno, entrambi con Gian Maria Volonté, Il giocattolo con Nino Manfredi, Gli intoccabili con Peter Falk, Gli occhiali d’oro con Philippe Noiret, e tanti altri tra i quali il Marco Polo televisivo – nei luoghi dell’Emilia-Romagna dove il film fu girato negli anni Settanta. Nel viaggio vengono incontrati inoltre Ninetto Davoli, Ron, Alfredo Pea, che de L’Agnese va a morire furono interpreti, e le autorità custodi della Memoria del Ravennate.

Il libro si sofferma sulla storia del Neorealismo nel cinema italiano e dei motivi della sua fine. Il racconto non è però una mera e semplice cronaca, ma una riflessione sull’attualità dei valori che quel film rappresentava e sui profondi cambiamenti in questi anni nel nostro Paese.

L’appuntamento, occasione unica per ascoltare il Maestro Montaldo, è fissato per sabato 17 novembre alle ore 16:00 presso la sede dell’ANPI, in corso Garibaldi 17. Introduce la presidente della Sezione di Orte dell’Associazione Nazionale Partigiani d’Italia «Tito Bernardini», Letizia Tessicini.

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12.10.2022

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Oggi molti rimpiangono i politici di una volta. Nella confusione generale e nel diffuso sentimento di antipolitica che ha portato – col pretesto della riduzione delle spese – alla riduzione degli spazi di democrazia e di rappresentatività causato dalla diminuzione delle rappresentanze parlamentari, tutti i politici attuali vengono declassati perché paragonati ai «politici di una volta». Ebbene, se da una parte è vero che nelle ultime legislature (e per diversi motivi) il carisma e la preparazione dei nostri rappresentanti si sono notevolmente abbassati, dall’altra «mescolare» indistintamente tutti i politici di una volta non rende affatto un servizio alla verità storia. Fra di essi, infatti, c’era chi stava dalla parte degli oppressori e chi dalla parte degli oppressi. Almirante, che la toponomastica sta ahinoi premiando in diversi Comuni senza che essi indaghino sulla sua storia, apparteneva senza ombra di dubbio ai primi. Negli anni Settanta, un bando a sua firma fece il giro del mondo: chi non si fosse arruolato entro circa due settimane (primavera del ’44) nell’esercito fantoccio paranazista della Repubblica sociale sarebbe stato fucilato alla schiena senza processo!
Il segretario missino non ammise però la paternità di quel bando e anzi arrogantemente denunciò i due giornali che avevano dato la notizia – fino ad allora sconosciuta – l’Unità e Il Manifesto, e i rispettivi direttori responsabili, Carlo Ricchini e Luciana Castellina. Ricchini scrisse il memoriale degli oltre sette anni (!) di indagini e di quel processo, che assolse in via definitiva i denunciati perché non avevano diffamato proprio nessuno, ma semplicemente avevano «colto nel segno».
Entrambi i giornalisti, a distanza di circa cinquant’anni, saranno alla Biblioteca Comunale di Orte 
– sabato 15 ottobre alle ore 16 con il Patrocinio del Comune –
a presentare quel libro che, parafrasando una poesia del Padre costituente Piero Calamandrei sul boia nazista Kesselring, comandante in capo delle forze di occupazione nazista in Italia, si intitola L’avrai camerata Almirante la via che
pretendi da noi italiani. Il libro è stato pubblicato da 4 Punte Edizioni.
 
ANPI Sezione “Tito Bernardini” di Orte
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25.3.2022

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78° anniversario dell’eccidio delle Fosse Ardeatine

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Eccidio delle Fosse Ardeatine: il sacrificio di Tito Bernardini

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2.3.2022

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31.7.2020

All’illustrissimo Prefetto di Latina dott. Maurizio Falco,

al Consiglio Comunale del Comune di Terracina e, p.c., 
alle Agenzie di Stampa
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Illustrissimo Prefetto di Latina dott. Maurizio Falco,
 

la Sezione ANPI «Tito Bernardini» di Orte esprime sdegno profondo per la decisione presa dall’Amministrazione Comunale di Terracina di intitolare una piazza della città in modo congiunto a Berlinguer e Almirante. Una decisione evidentemente coerente con  l’opera di revisionismo storico che mira a equiparare fascisti e antifascisti,  persecutori e perseguitati.

Almirante viene ricordato come  firmatario dell’aberrante «manifesto della razza» del 1938, membro dello Stato fantoccio repubblichino di Salò  e firmatario nel 1944 del  «bando della morte»  che minacciava la fucilazione  per chi non si fosse arruolato nella Repubblica sociale. Fu quindi tra i fondatori dell’MSI, partito di chiara ispirazione neofascista.  Nel 1974 la Camera dei Deputati concesse l’autorizzazione a procedere nei suoi confronti  per ricostituzione del disciolto partito fascista.

Il solo accostamento a Berlinguer oltre che una provocazione è una rozza volgarità.
Enrico Berlinguer, tra gli uomini politici più amati e rispettati di sempre, fu da giovanissimo antifascista e poi difensore della Costituzione, saldissimo nella difesa della democrazia, delle libertà, della solidarietà tra i popoli. Ideali e principi che hanno ispirato ogni giorno della sua vita privata, politica e parlamentare.

I confini, tra chi ha difeso le conquiste sociali e la democrazia e chi è responsabile di averla affossata , sono netti ed invalicabili. Rimuovere la storia, per interessi politici contingenti, è inaccettabile ed indegno. L’unica e vera pacificazione è quella che rimuove gli ostacoli al superamento delle ingiustizie e delle prevaricazioni e al pieno dispiegamento delle libertà personali e collettive nel solco della Costituzione.

Rivolgiamo pertanto un caloroso appello alla Prefettura di Latina – e alle autorità storiche competenti – affinché sia evitata questa indecorosa provocazione.
 
Distinti saluti.
                                                                       per l’ANPI Sezione di Orte
                                                                       il presidente Massimo Recchioni
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22.4.2020

25 Aprile 2020: 75° della Liberazione

Per la prima volta, i cittadini festeggeranno il 25 Aprile nelle proprie case, costretti da una situazione straordinaria. Succede proprio nel 75° Anniversario, quando le celebrazioni locali e nazionali avrebbero potuto rappresentare un momento anche più intenso rispetto agli altri anni. Ma con questa situazione dobbiamo fare i conti, e non possiamo non iniziare ringraziando tutti coloro che si stanno adoperando affinché essa sia il meno gravosa e drammatica possibile. Torneremo a incontrarci molto presto, riprenderà la nostra vita «normale». Ma questa è appunto una condizione eccezionale, e mai e poi mai può essere usata come «cavallo di Troia» per tentativi oppurtunisti di rilettura della storia se non di ridenominazione della festa, come qualcuno, in modo strumentale, sta cercando di fare. Ma ci siamo abituati, e non abbasseremo certo la guardia.

Il 25 Aprile è il giorno nel quale culminò la durissima guerra di Liberazione, dopo i venti sanguinosi mesi nei quali il popolo italiano ebbe finalmente il suo moto di sdegno e di orgoglio. A fronte delle istituzioni in fuga, Partigiani, Militari e popolazione si seppero piano piano organizzare fino a sconfiggere, anche grazie all’aiuto degli Alleati, due eserciti spietati: quello di occupazione tedesco e quello della Repubblica sociale, stato fantoccio nello Stato, alla mercè degli invasori. Solo quella straordinaria reazione popolare riscattò il nostro Paese da decenni di dittatura, massacri coloniali e una guerra mondiale costata al mondo oltre 60 milioni di morti!

Il 25 Aprile è soprattutto una festa, certo, ma anche un impegno: a tramandare il significato profondo che seppe spingere i giovani di allora a donare la propria vita per gli ideali di libertà e giustizia. Oggi più che mai facciamo nostre le parole del povero Luis Sepùlveda, al quale rivolgiamo un affettuoso pensiero: «Un popolo senza memoria è un popolo senza futuro».

Associazione Nazionale Partigiani d’Italia

Sezione di Orte «Tito Bernardini»

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4.3.2020

Marzo 2020 ore 17,45 Orte scalo

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24.1.2020

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2.10.2019

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31.5.2019

Nel 73mo Anniversario della vittoria della Repubblica del 1946, il Tavolo Antifascista di Orte organizza una Mostra sulle 21 donne elette all’Assemblea Costituente.

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11.5.2019

Il Tavolo Antifascista di Orte sottolinea con grande preoccupazione diversi episodi accaduti in questi ultimi giorni. Ci troviamo di fronte a un’escalation di veri e propri violenti episodi di squadrismo e di aberrazione, in diverse forme.

Quanto accaduto ieri a Roma – dove la Sindaca Raggi è stata sottoposta a linciaggio per aver coraggiosamente affrontato una situazione di disagio e di strumentalizzazione del malcontento popolare – è di enorme gravità. Nello stesso luogo, intanto, una donna assegnataria di una casa popolare è stata minacciata pubblicamente di stupro. A Viterbo (fatto salvo il principio dell’innocenza fino a eventuali processo e condanne) sembra si sia andati addirittura più in là. A Torino si arriva a parlare del responsabile degli stermini in Africa (e non solo), delle leggi razziali e delle centinaia di migliaia di italiani morti nella seconda guerra mondiale come «il più grande statista italiano»! Si arriva a parlare dell’antifascismo come il vero male della nostra società! A Tuscania si evidenzia, da parte di una candidata di Casapound, il danno «morale», ed erariale, causato dalla presenza dell’ANPI in una sede pubblica.

Se, come si dice, tre indizi fanno una prova, qui di indizi c’è solo l’imbarazzo della scelta. La spirale della violenza sembra non finire. Non esiste e non è mai esistito un fascismo buono e uno cattivo. Il fascismo è semplicemente questo: violenza, sopraffazione, squadrismo.

Eppure dovremmo avere gli anticorpi per opporci in modo culturale, democratico e legale a tutto questo! Siamo in uno stato di diritto: la Sindaca Raggi ieri si batteva proprio per il rispetto della legalità. Quella stessa legalità che vieta espressamente – in base alla XII disposizione finale della Costituzione, alla Legge Scelba del 1952 e alla Legge Mancino del 1993 – la ricostituzione del partito fascista, l’apologia di quella efferata «ideologia» e punizioni esemplari per le eventuali inottemperanze. Ci sono gli strumenti per combattere la barbarie; ci viene però da chiederci quando quegli strumenti saranno finalmente applicati.

Anpi Orte

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30.04.2019

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25.04.2019

25 APRILE – Festa della Liberazione

L'immagine può contenere: 4 persone, persone che sorridono, persone in piedi, albero, cielo e spazio all'aperto

L'immagine può contenere: una o più persone, persone in piedi, albero, cielo, folla e spazio all'aperto

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23.04.2019

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22.02.2019

L'immagine può contenere: 6 persone, tra cui Enrico Mezzetti, persone che sorridono, persone in piedi

Dalla pagina facebook di Tonino De Francesco

E’ stata una bella giornata con Carla Nespolo, Presidente Nazionale ANPI. Una giornata partecipata, di riflessione e di incontro.
Importante la partecipazione delle altre sezioni viterbesi e della delegazione ANPI di Terni, impegnata domani, dalle ore 16, in un presidio democratico in Piazza della Repubblica.
Nella foto la vicepresidente della sezione Simonetta Lisari dona una sua opera alla Presidente Nespolo.
— con Simonetta LisariCarla Nespolo e Enrico Mezzetti.

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31.01.2019

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27.01.2019

Celebrata a Orte la Giornata Internazionale della Memoria

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Nell’ambito delle celebrazioni per la Giornata Internazionale della Memoria, si è svolta sabato 26 a Orte, nella Sala Conferenze del DopoLavoro Ferroviario, un’affollata iniziativa. L’evento era stato organizzato dal Tavolo Antifascista di Orte; il rappresentante del Tavolo, paradossalmente, ha lamentato il fatto che ancora oggi, a 74 anni dal 1945, sia stata necessaria la costituzione di un organismo del genere: questo proprio a significare che esiste ancora un pericolo e che «chi non conosce la storia è condannato a ripeterla». Lo dimostrano molti, troppi episodi (anche nel viterbese) che non vanno sottovalutati. «E ricordare senza combattere» – è  stato detto citando il Capo dello Stato Mattarella – «sarebbe inutile; il virus del razzismo continua, infatti, a sopravvivere e a nutrirsi nei bassifondi della società».

Nella manifestazione, intitolata «MAI PIÙ!», ha poi preso la parola Salvatore Federici, militare internato per due anni in un campo di prigionia, che ha ricordato, con la commozione che lo contraddistingue, i tempi da non rimpiangere, e da lui mai rimpianti, della dittatura fascista.

Durante l’iniziativa è stato inoltre proiettato il film del 2008 IL BAMBINO CON IL PIGIAMA A RIGHE di Mark Herman.

Un evento volto a tramandare la Memoria e nell’auspicio, come da Disposizioni finali e transitorie della Costituzione, da Legge Scelba del 1952 e Legge Mancino del 1993, di un Paese alfine visceralmente antifascista.

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23.01.2019

A Orte la Giornata Internazionale della Memoria

 

Nell’ambito delle celebrazioni per la Giornata Internazionale della Memoria, il T.A.O., Tavolo Antifascista di Orte, invita tutti i cittadini a non dimenticare, partecipando all’evento organizzato per sabato 26 gennaio alle 15:30 nella Sala del Dopolavoro Ferroviario di Orte scalo, a corso Garibaldi 190.

«Se comprendere è impossibile, ricordare è necessario», diceva Primo Levi; ed è questo il senso della manifestazione, dal titolo «MAI PIÙ!» che il Tavolo organizza.

Il Tavolo, costituitosi nel luglio dello scorso anno con il contributo attivo di Associazioni e soggetti politici, vede la necessità, innanzitutto culturale, di denunciare e combattere forme di fascismo che nella società attuale – con le sembianze di prevaricazioni di tipo diverso, di razzismo, omofobia, bullismo, violenza di genere – sono purtroppo all’ordine del giorno.

Sono passati solo 74 anni da quando l’esercito sovietico entrò nel campo di sterminio di Auschwitz e portò alla luce gli orrori dell’Olocausto (quella fu la data scelta per l’istituzione della Giornata della Memoria in tutto il mondo). Ai 60 milioni di morti causati da una guerra mondiale voluta dal nazifascismo, se ne aggiungevano quindi oltre 6 milioni, tra ebrei, nomadi, dissidenti politici (i pochi rimasti), omosessuali, disabili. Tutte persone che il nazifascismo non si limitò a considerare cittadini di «serie B», ma delle quali scientificamente organizzò un aberrante massacro!

Troppi comportamenti, oggi – in una Repubblica nata dal sangue versato nella Resistenza al fascismo – si rifanno ad allora; da piccole violenze a veri e propri atti squadristici: essi non vanno sottovalutati né ritenuti bravate (l’errore che fu fatto nel primo dopoguerra), ma vanno esemplarmente puniti; costruendo però, parallelamente, un’alternativa culturale basata sui princìpi opposti: dell’equaglianza sociale e della solidarietà, unici presupposti per un mondo dove nessuno uccida in nome di una propria presunta superiorità.

Dopo la testimonianza di Salvatore Federici, cittadino ortano che trascorse due anni della sua vita nei campi di prigionia in Germania, verrà proiettato il film IL BAMBINO CON IL PIGIAMA A RIGHE di Mark Herman.

L’evento è ovviamente gratuito e aperto a tutti.

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21.11.2018

Dal Corriere di Viterbo

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17.11.2018

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Sabato 17 novembre un autobus con 50 cittadini a bordo è partito da Orte per recarsi a Roma in alcuni importanti “luoghi della Memoria”.
Aladino Lombardi, Segretario Nazionale dell’A.N.F.I.M. (Associazione Nazionale Famiglie Italiane dei Martiri), attendeva i visitatori davanti al Sacrario delle Fosse Ardeatine, dove, il 24 marzo del ’44, 335 antifascisti – militari, oppositori politici, civili, religiosi – furono barbaramente trucidati dai nazifascisti. Questa fu la risposta scellerata a un atto di guerra, avvenuto il giorno prima a via Rasella contro l’occupazione di Roma: 10 italiani dovevano morire per ogni tedesco ucciso.
Nel seguire le parole commosse e commoventi di Lombardi, ci si è resi conto che una cosa è ricordare le Fosse Ardeatine, ben altra cosa è trovarsi nel luogo di quell’eccidio, avvenuto “soltanto” 74 anni fa. Tra le 335 vittime di quel massacro c’era Tito Bernardini, che a Orte era nato e cui l’A.N.P.I. aveva deciso, alla sua costituzione nel 2015, di dedicare la Sezione locale.
Nel pomeriggio la carovana si è spostata al Portico d’Ottavia (Ghetto ebraico), “rastrellato” dai nazifascisti il 16 ottobre del 1943: oltre mille persone (di cui 200 bambini) furono deportate nei lager: di queste, solo 16 fecero ritorno. L’ultimo sopravvissuto era Lello Di Segni, scomparso appena tre settimane fa.
In quel quartiere, una “pietra di inciampo”, una delle tante disseminate “in ricordo” nel quartiere rastrellato, ricorda ad esempio che Virginia Terracina, nata nel 1943, fu “arrestata” il 16 ottobre dello stesso anno (al massimo poteva avere dieci mesi!) e deportata in un lager.
Si è trattato di una delle tante iniziative che l’A.N.P.I. di Orte dedica frequentemente alla Memoria del proprio Paese, in un periodo buio e confuso come quello odierno. Sembra che da certe efferatezze siano passate migliaia di anni, eppure ci sono ancora testimoni a ricordare: essi ci dicono con forza che non è possibile abbassare la guardia; dimenticare fa correre il rischio che tutto si ripeta. Ci viene da chiederci: forse basterebbe un giorno al mese di lezione in quei luoghi per “vaccinare” gli studenti di oggi; per far capire quale bene prezioso sia la democrazia; per combattere fenomeni come populismo, fanatici nazionalismi, bullismo, e soprattutto il negazionismo.
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3.11.2018

comunicato di solidarietà all’USB e a Patria Socialista per la grave provocazione di questa notte.

Massimo Recchioni

Presidente Associazione Nazionale Partigiani d’Italia dI Orte

 

Cento anni sono passati ma non sembra sia cambiato molto. A cent’anni dalla fine di una guerra che fu, come tutte le guerre, un inutile massacro, ancora si “cavalcano” sentimenti come l”irredentismo, il populismo, il nazionalismo.

Non è bastata la lezione della Storia; non sono bastate le decine di milioni di morti che i nazionalismi e i fascismi hanno portato al mondo.

Questa notte la sede dell’USB di Viterbo è stata vittima di una provocazione chiaramente e dichiaratamente neofascista. Questo per aver organizzato, insieme a Patria Socialista, un evento sulla fine della Prima guerra mondiale!

Siamo tornati allo squadrismo e alle intimidazioni? L’A.N.P.I. di Orte esprime la piena e incondizionata solidarietà all’USB e a Patria Socialista. Il passato sia di fermo monito alle presenti e future generazioni. Questo Paese ha già dato; il mondo ha già abbondantemente dato!

Siamo certi che le Istituzioni faranno il loro dovere. Non ci vuole molto: ci sono disposizioni Costituzionali, leggi e modi per fermare squadrismo e aberranti “ideologie”.

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22 luglio 2018

Si e’ costituito il “Tavolo Antifascista di Orte”

Con la Resistenza finiva non solo la Seconda Guerra Mondiale, ma anche un lungo periodo, il ventennio fascista, culminato in una guerra costata oltre 60 milioni di morti, costellato di prevaricazioni dei forti contro i deboli e di continue violazioni dei diritti umani universali. Per evitare che tutto questo potesse un giorno riaccadere, i Padri Costituenti della Repubblica Italiana vollero fondare il nostro Paese sul chiaro principio dell’antifascismo. Riuscirono, così, a evitare la ricostituzione del Partito Fascista; purtroppo non riuscirono a impedire che movimenti e atteggiamenti fascisti continuassero a farsi largo tra la popolazione, a qualsiasi livello della vita economica, sociale, culturale e politica, specialmente nei periodi di crisi. La recente crisi economica, dalla quale si fa ancora fatica a uscire, non è stata esente da questi comportamenti di sopraffazione razzista, xenofoba, omofoba, sessista e classista nei confronti dei più deboli e dei «diversi» in generale.
Sono, ahinoi, assai lontani i tempi in cui il nostro popolo era considerato esempio di umanesimo, altruismo e solidarietà. 
Per questo alcuni partiti politici, associazioni sindacali e di volontariato, operanti da anni nel territorio di Orte, credono sia importante tenere alta la guardia: ANPI, AUSER, CGIL Civitavecchia-Roma Nord-Viterbo, MeetUp 5 Stelle, Partito Democratico e P’Orte Aperte hanno deciso la costituzione del «Tavolo Antifascista di Orte». Non un cartello politico, ma appunto un tavolo di coordinamento, nel tema specifico, sulle attività dei singoli soggetti (così come su quelle comuni) in due direzioni: l’individuazione e denuncia di episodi di prevaricazione identificabili come fenomeni fascisti; lo studio e la crescita culturale che contribuiscono alla prevenzione dei fenomeni stessi. Il «Tavolo antifascista» si propone, quindi, di esaminare criticamente i fondamenti che informano il nostro contesto sociale alla luce dei principi della Costituzione per favorire a livello del singolo cittadino la consapevolezza di comportamenti in contrasto con il nostro patto sociale.
È largo «l’abito» col quale il fascismo del terzo millennio si veste; in ognuna di queste sue esternazioni va individuato e combattuto: certamente con le leggi della Repubblica, che ci sono, ma anche con il coinvolgimento culturale dei cittadini, affinché la cultura antifascista e non violenta torni a essere pane quotidiano, bagaglio culturale e stile di vita di ognuno di noi. Il «Tavolo» si batterà, quindi, contro ogni forma di prevaricazione e di intolleranza, segni di immediato riconoscimento del nuovo fascismo, come lo furono del vecchio.
 
                                                                                                      T.A.O.
                                                                                    «Tavolo Antifascista di Orte»
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26 Aprile 2018

Si sono svolte il 25 Aprile a Orte le Celebrazioni per il 73mo anniversario della Liberazione dal nazifascismo.

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Un corteo, con le autorità, la Banda Comunale, i Gonfaloni e i cittadini si è diretto verso la piazza che un anno e mezzo fa è stata intitolata a Tito Bernardini, Partigiano e Martire ortano, trucidato il 24 marzo 1944 alle Fosse Ardeatine di Roma. La fase istituzionale, introdotta dalle parole del Sindaco, avv. Angelo Giuliani, e del Presidente della Sezione di Orte dell’Associazione Nazionale Partigiani d’Italia, Massimo Recchioni, è proseguita con il commosso ricordo di Salvatore Federici – Presidente onorario dellA.N.C.R. (Associazione Nazionale Combattenti e Reduci) – internato dopo l’8 settembre 1943 in un campo di prigionia in Germania. Sono seguiti i saluti delle diverse Associazioni che operano nel territorio e la deposizione di una corona di fiori al Monumento a Tito Bernardini.

L’Associazione interculturale P’Orte Aperte ha inoltre donato, sia al Sindaco che all’A.N.P.I. di Orte, una copia di litografia numerata di unopera sulla Costituzione eseguita dallArtista Pietra Barrasso.

La parte «non istituzionale» della Festa, con la partecipazione determinante della Pro Loco, è proseguita con un torneo di basket, animazione per bambini da parte della Croce Rossa, rappresentazioni teatrali e musicali. Tutto questo, durante larco dellintera giornata, alla presenza di stand informativi delle diverse Associazioni, di bancarelle di artigianato, gastronomia e di altro tipo.

In sottofondo, pur nella festa, un monito a non dimenticare; le parole del Padre Costituente Pietro Calamandrei «La libertà è come l’aria: ci si accorge di quanto valga solo quando comincia a mancare».
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20 Aprile 2018

Mercoledi’ 25 Aprile, 73mo anniversario della Liberazione del Paese dal nazifascismo, si svolgera’ a Orte l’omonima Festa, che torna, dopo troppi anni di assenza, per il terzo anno consecutivo.
L’evento – del quale il Comune cura la parte istituzionale nella mattinata, alla presenza del Sindaco, delle Autorita’ e della Banda musicale – e’ stato curato dalla Sezione di Orte dell’Associazione Nazionale Partigiani d’Italia in collaborazione con la Pro Loco e durera’ tutta la giornata.
Ci saranno momenti di intrattenimento per grandi e piccoli: un torneo di basket, bancarelle, stand gastronomici, tavoli informativi delle tante Associazioni che da sempre operano nel territorio ortano. A seguire momenti musicali, di intrattenimento teatrale e altro.

Una corona di fiori verra’ posta al monumento al cittadino ortano, Partigiano e Martire delle Fosse Ardeatine Tito Bernardini, al quale sono state intitolate sia la Sezione ANPI di Orte che la piazza – nella zona campi sportivi – dove dalle 10 alle 19 si svolgera’ l’evento.

 

Orte-25Aprile

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15 Marzo 2018

Il 15 marzo, su iniziativa della Sezione A.N.P.I. di Orte, 90 studenti di Orte si sono recati a visitare le Fosse Ardeatine e il Ghetto ebraico di Roma.

fa2E’ stata una giornata costruttiva e commovente. Gli studenti hanno reso omaggio alle tombe dei 335 Martini, tra i quali quella dell’antifascista ortano Tito Bernardini, cui sono state dedicate sia le Sezione di Orte che, su iniziativa della stessa, una piazza del paese.
Nel primo pomeriggio il gruppo, su due pullman, si e’ trasferito nel Ghetto ebraico di Roma, dal quale, il 16 ottobre 1943, oltre 1.000 persone furono rastrellate e condotte a forza nei lager.