9.6.2024
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25.4.2024
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11.4.2024
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16.2.2024
Viterbo – Gianfranco Pagliarulo ieri pomeriggio all’Unitus per la presentazione del libro Antifascisti adesso… perché non è ancora finita
Il presidente nazionale di Anpi: “Con il governo Meloni c’è il rischio di una deriva fascista”
25.1.2024
Istituto per la Storia della Resistenza e dell’Età Contemporanea a Viterbo e nella Tuscia
Sede legale – Via Santa Maria in Gradi, 4, Viterbo (VT) C.F. 90152240561
IBAN IT93M0832714500000000002784
COSA FACCIAMO
Ci impegniamo dunque nella raccolta di testimonianze che diano notizia della storia della resistenza e dell’età contemporanea nel territorio.
Promuoviamo un’attiva partecipazione civica raccogliendo le diverse inziative, commemorazioni e manifestazioni sui temi trattati dall’istituto con il fine di costruire un calendario civile ed una mappa dei luoghi della memoria della Tuscia.
Organizziamo assemblee per la condivisione di idee e pratiche da mettere in campo attraverso l’istituto.
Miriamo alla creazione di progetti coinvolgenti sia all’interno delle strutture universitarie, che su tutto il territorio; al fine di rafforzare il legame tra la comunità accademica e la società circostante.
A tal fine ci proponiamo di organizzare seminari, convegni nazionali e laboratori di formazione in collaborazione con scuole ed università.
ASSOCIATI
Ognuno di noi ha la possibilità di apportare unprezioso contributo per la realizzazione di questoprogetto e partecipare attivamente alla costruzionedi una memoria storica della resistenza e dell’etàcontemporanea nella Tuscia.
Potete diventare
soci sostenitori con un contributodi 100€, altrimenti potete optare per la scelta
socio attivo versando la somma di 25€.
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25.4.2023
Associazione nazionale partigiani d’Italia
Sezione Comunale di Viterbo “Nello Marignoli”
Oggi abbiamo visto una grande manifestazione di popolo, di cittadini e cittadine di ogni età e condizione, piena di passione e di entusiasmo. Grazie a loro, innanzitutto, e grazie alle Associazioni, ai movimenti, ai sindacati, alle amministrazioni locali, agli ex-combattenti, ai militari, alle istituzioni che hanno partecipato. Siamo felici soprattutto per la partecipazione essenziale dei giovani viterbesi.
Il 25 aprile non è solo una ricorrenza istituzionale, vive di partecipazione, di passione, di idee e concezioni diverse, come del resto la stessa Resistenza e la Costituzione che ne è nata.
Oggi abbiamo commemorato i caduti e ricordato la Resistenza, i partigiani combattenti insieme a tutti coloro che hanno partecipato alla lotta in modi diversi. Con loro abbiamo ricordato Omar Nefari, la cui tragica vicenda ci mette davanti agli occhi la situazione inaccettabile di tante persone, di tanti giovani che sono cresciuti e hanno vissuto con noi e i nostri figli, ma a cui è negata la cittadinanza.
Non si tratta solo del passato. C’è tra gli italiani la percezione di un regresso, di pesanti passi indietro, di un futuro difficile: la crisi degli assetti mondiali, dell’economia, della democrazia in Italia e nel mondo; l’aumento delle disuguaglianze, l’incubo della guerra, la crisi ambientale. La Costituzione è nata da uno dei periodi più terribili della storia umana. I suoi principi, la dignità della persona umana, il valore del lavoro, il rifiuto della guerra, l’eguaglianza dei cittadini, la democrazia, sono concepiti per affrontare insieme non solo gli anni in cui si avanza, ma anche quelli difficili.
Partecipate, perché c’è bisogno di tutti noi.
Non c’è da stupirsi delle polemiche: nei giorni scorsi abbiamo sentito esponenti dei partiti al governo, e perfino la seconda carica dello stato abbandonarsi a polemiche superficiali e inqualificabili contro la Resistenza. Abbiamo il dovere di difendere la verità storica e lo faremo puntigliosamente. Ma non intendiamo chiuderci in polemiche sul passato: è soprattutto per il futuro che siamo scesi in piazza.
Vorremmo dire all’on. Sgarbi che la contestazione nei suoi riguardi è legata all’atteggiamento del governo e della maggioranza di cui fa parte, dal quale non ci risulta che si sia dissociato. Il suo discorso è stato corretto e apprezzabile nei contenuti, e in cui è stato ricordato Omar Nefari. Speriamo che lo rivolga anche ai suoi colleghi. Non si tratta di una persona aliena dalle polemiche: le accetti anche quando lo colpiscono.
Viterbo 25 aprile 2023 il Presidente della Sezione di Viterbo
Paolo Henrici De Angelis
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24.4.2023
15.4.2023
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13.4.2023
Associazione nazionale partigiani d’Italia
Comitato Provinciale di Viterbo
“Le complesse vicende del confine orientale. L’occupazione della Jugoslavia”
Un incontro con l’illustre storico Federico Tenca Montini.
Venerdì 21 aprile 2023 alle ore 17 presso l’aula magna del complesso universitario di
Santa Maria in Gradi a Viterbo
“Le complesse vicende del confine orientale. L’occupazione della Jugoslavia”, questo è il tema della lezione magistrale che sarà tenuta dall’illustre storico Federico Tenca Montini,
dottore di ricerca in Storia contemporanea presso le Università di Teramo e Zagabria e
componente del Consiglio direttivo dell’Istituto regionale della Storia della Resistenza e dell’Età Contemporanea del Friuli Venezia Giulia. L’incontro sarà introdotto da Enrico Mezzetti presidente del Comitato provinciale Anpi di Viterbo e da Lucia Ferrante dell’Associazione Percorso e componente del Senato accademico dell’Università della Tuscia – Unitus.
L’Anpi di Viterbo, in coerenza con il suo compito di mantenere sempre una memoria viva, giusta e corretta dei fatti che dal fascismo portarono alla Seconda guerra mondiale e infine alla sconfitta del nazifascimo in Italia e in Europa , propone questa riflessione in relazione anche alla legge n. 92 del 2004 che ha istituito il Giorno del Ricordo. Questa lege all’articolo 1,le assegna infatti il fine di “conservare e rinnovare la memoria della tragedia degli italiani e di tutte le vittime delle foibe, dell’esodo dalle loro terre degli istriani, fiumani e dalmati nel secondo dopoguerra e della più complessa vicenda del confine orientale”;
Le complesse vicende del confine orientale e il dramma delle foibe sono state invece e continuano ad essere oggetto di una confusa quanto spesso disonesta strumentalizzazione e propaganda di parte che si rifiuta ancora di fare i conti con una pagina oscura della nostra storia recente, figlia della guerra e delle politiche di aggressione nazifascista ai popoli dell’area balcanica in Europa.
L’evento è inserito nelle celebrazioni del partigiano viterbese Nello Marignoli di cui quest’anno ricorrono i cento anni dalla nascita.
Tutti i cittadini sono invitati a partecipare a questa importante occasione di approfondimento storico.
1.4.2023
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Associazione nazionale partigiani d’Italia
Comitato Provinciale di Viterbo
Sabato primo aprile 2023 a Viterbo, la prima assemblea interprovinciale
dell’Anpi di Rieti e Viterbo
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23.3.2023
22.4.2022
Programma della celebrazione del 25 aprile 2022
ore 9.30′-10.00 raduno a Piazza San Sisto
a seguire deposizione corona lapide Buratti (Liceo classico); quindi il corteo si portera” a piazza del Sacrario dove si svolgera’ la “allocuzione” del presidente dell’ANPI.
Alle ore 10,45 la cerimonia ufficiale con la deposizione delle due corone ai cadutii civili e militari.
Con l’occasione, verrà allestito un banchetto, accanto alla chiesa degli Almadiani, dove sarà possibile tesserarsi per l’anno 2022.
Vi aspettiamo numerosi.
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14.4.2022
Comunicato stampa
L’ ANPI tutta della provincia di Viterbo ha riportato un grosso successo grazie all’iniziativa “Il fascismo e le foibe” realizzata dalla sezione “Nello Marignoli”.
La conferenza dello storico Eric Gobetti è stata seguita da circa un centinaio di persone, numero molto alto per una città come Viterbo. Era molto tempo che non si assisteva a un’assemblea così partecipata. Gli intervenuti, dopo aver visitato la mostra “Testa per dente. Crimini fascisti in Jugoslavia 1941-45”, hanno seguito con attenzione e interesse l’esposizione molto chiara delle tesi storiografiche. Alla fine un piccolo dibattito.
Su questa tematica, dopo almeno undici anni, abbiamo rotto l’egemonia della destra in città.
Peccato che l’altra conferenza prevista, la lezione al Liceo S. Rosa, non si sia potuta effettuare, per il rifiuto da parte della scuola: peccato per gli studenti, che hanno perso una buona occasione formativa.
Altra macchia è stata la necessità della presenza massiccia delle forze dell’ordine a tutela del buon andamento della manifestazione. Polizia, carabinieri e guardia di finanza sono stati nei nostri confronti molto discreti e cordiali; ma ciò non toglie che questo rimane un brutto segnale per la nostra democrazia: una manifestazione culturale ha bisogno di essere difesa da attacchi possibili di forze eversive.
Infatti nei giorni precedenti Casa Pound aveva minacciato “azioni eclatanti” qualora mostra e conferenza non fossero state impedite, una sorta di avvertimento a chi di dovere; subito il Presidente dell’Amministrazione Provinciale ha fatto di tutto per negare le sale che erano state regolarmente richieste. Tuttavia sia l’uno che gli altri sono stati battuti: la mostra si è realizzata come previsto; la conferenza si è tenuta in una sala sia pure più piccola e più squallida, ma sempre dell’Amministrazione Provinciale.
Lo scontro è avvenuto in gran parte alla luce del sole, sugli organi di informazione. Questi i protagonisti: le foibe oggetto di strumentalizzazione; l’arroganza ottusa del potere; l’incultura di chi nasconde la propria ignoranza dietro parole come riduzionista e negazionista; la volontà di prevaricazione dei neo fascisti; un’immagine della fisionomia di coloro che sono posti a capo delle istituzioni; la concezione patrimoniale del bene pubblico; la volontà di negare diritti tutelati dalla Costituzione da parte di chi, al contrario, dovrebbe tutelarli.
Già, perché in ballo era la realizzazione di un diritto costituzionale: la possibilità di esprimere liberamente il pensiero. Forse questo non da tutti è stato capito.
Così chi ha voluto ha potuto vedere e ha potuto decidere da che parte stare.
Dalla parte di chi (partiti, associazioni, individui) è stato solidale in questa battaglia o dalla parte di chi è rimasto indifferente, ritenendo che il fatto non potesse riguardarlo.
Dalla parte di chi considera dovere morale, prima ancora che culturale e politico, aprire un dibattito e cercare di sostituire alle menzogne diffuse e spacciate come “verità” le certezze acquisite dalla storiografia – certezze sempre sul punto di essere messe in discussione da nuove acquisizioni – o dalla parte dell’ignoranza, che parla di “verità” assolute, dalla parte di chi vuole impedire la libera espressione del pensiero.
E questo ultimo mi pare un risultato di non piccolo rilievo.
Tommaso Mascioli, presidente della Sezione “Nello Marignoli” di Viterbo
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12.4.2022
Tommaso Mascioli: “Il presidente della provincia mi ha anche chiesto di ‘abiurare’ le mie posizioni sulla pulizia etnica” – Ieri l’incontro con lo storico Eric Gobetti
“Foibe, di fronte al diktat di Casapound… Romoli s’è messo paura e ci ha rifiutato la sala”
“Il presidente della provincia di Viterbo Alessandro Romoli di fronte al diktat di Casapound s’è messo paura e ci ha rifiutato la sala”. A dirlo è stato il presidente dell’Anpi Viterbo Tommaso Mascioli aprendo l’incontro in sala Anselmi con lo storico Eric Gobetti. Ieri pomeriggio in via Saffi a Viterbo. …
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12.4.2022
Lo storico Eric Gobetti all’iniziativa dell’Anpi: “Parlare di pulizia etnica e di esodo non ha senso”
“Strumentalizzare i morti delle foibe è la cosa più terribile che gli si possa fare”
“Strumentalizzare i morti delle foibe è la cosa più terribile che gli si possa fare”. Lo storico Eric Gobetti parla in sala Anselmi, via Saffi, Viterbo. L’iniziativa è dell’Anpi diretta dal presidente Tommaso Mascioli. Un incontro che nei giorni scorsi ha suscitato un vero e proprio scontro con Casapound che con un comunicato aveva chiesto al presidente della provicnia Alessandro Romoli di revocare la sala per l’evento. …
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8.4.2022
Mascioli (presidente Anpi): “Se ci saranno ‘azioni eclatanti’ sarà compito delle forze dell’ordine intervenire, invitiamo inoltre tutte le forze democratiche a mobilitarsi”
“Foibe, non ci lasciamo intimidire da Casapound… l’evento di lunedì con Gobetti si farà”
L’evento di lunedì con lo storico Eric Gobetti si farà. Non ci lasciamo intimidire da nessuno”. E’ la risposta di Tommaso Mascioli, presidente dell’Anpi Viterbo (associazione nazionale partigiani d’Italia), a Casapound che l’altro giorno, con un comunicato stampa, ha chiesto alla provincia di revocare la sala dove lunedì prossimo si svolgerà l’iniziativa con Eric Gobetti sulle foibe. Il titolo: “E allora le foibe?”. L’appuntamento: 11 aprile alle ore 16, sala della provincia, via Saffi, Viterbo. Il tutto accompagnato da una mostra fotografica documentaria,
“Testa per dente”, che inizierà oggi…
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Viterbo – Bianca Piergentili, la più giovane delegata al congresso nazionale dell’Anpi, l’associazione partigiani d’Italia, svoltosi a Riccione
“Essere antifascisti vuol dire stare sempre dalla parte giusta…”
di Daniele Camilli
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Mozioni presentate al Congresso provinciale
DOCUMENTO DI CONTRASTO ALL’AUTONOMIA DIFFERENZIATA E PER I BENI CULTURALI COMUNI Il progetto di attuazione della cosiddetta “Autonomia Differenziata” rappresenta, in tutta la sua capacità disgregativa del sistema statale basato sulla leale collaborazione e sul principio di sussidiarietà amministrativa, un grave vulnus alla natura una e indivisibile della Repubblica. La posizione dell’ANPI è chiara, così come in questi anni è stata altrettanto ferma e netta la posizione di illustri costituzionalisti, che hanno delineato i pericoli di una scelta politica che mina il principio di unicità della forma repubblicana e che rischia di creare un Paese ancora più frammentato e a più velocità. …
09 – Mozione – Contrasto all’Autonomia Differenziata – Sezione di Tuscania
Per la sospensione degli effetti della legge istitutiva del “Giorno del Ricordo” Mozione per XVII Congresso Nazionale ANPI Il congresso nazionale A.N.P.I. impegna gli organi dirigenti, che da esso scaturiranno, a dare seguito al documento della Segreteria Nazionale del 2 Aprile 2015 (1) rilanciando la richiesta di sospensione della applicazione della Legge n.92/2004 istitutiva del “Giorno del Ricordo in memoria delle vittime delle foibe, dell’esodo giuliano-dalmata, delle vicende del confine orientale e concessione di un riconoscimento ai congiunti degli infoibati“. …
MOZIONE ANPI GIOVANI Oggetto: Mozione ANPI Giovani della provincia di Viterbo Presentazione Vista la nascita, in numerose parti d’Italia, di strutture ANPI costruite da giovani e rivolte a realizzare iniziative specifiche, con l’obiettivo di coinvolgere altri giovani all’interno dell’associazione, e ritenute queste esperienze non solo positive ma fortemente significative per il ruolo che svolge e che deve svolgere l’ANPI all’interno dei territori, considerata anche la volontà di gruppi di giovani del territorio di portare avanti un progetto simile anche in provincia di Viterbo, si ritiene necessario investire in questo tipo di esperienze anche nel nostro territorio. A questo scopo si propone una mozione con l’intento di dare il via a questa esperienza, garantendogli gli strumenti e il supporto necessario a raggiungere gli obiettivi di partecipazione e di coinvolgimento auspicati. …
11 – Mozione – Per la costituzione di una Sezione ANPI Giovani – Sezione di Viterbo
MOZIONE ANPI GIOVANI Oggetto: Mozione ANPI Giovani – Emendamento al Documento politico per il XVII Congresso nazionale ANPI Premessa Le necessità legate al periodo storico richiedono la costruzione di nuovi e differenti luoghi e spazi di aggregazione, non necessariamente fisici, che siano in grado di riunire e raccogliere le idee e le energie degli iscritti attraverso modalità differenti, ancora tutte da sperimentare. Negli ultimi anni il modo di comunicare e di interagire tra le persone è notevolmente cambiato, sia a causa del dilagare dell’utilizzo di nuovi mezzi di comunicazione, sia per effetto di due anni di pandemia, che hanno accelerato e reso indispensabile l’uso di questi nuovi mezzi e la nascita di nuove esigenze. Queste nuove esigenze e modalità, che hanno investito trasversalmente l’intera popolazione, rendono oggi indispensabile adeguare la struttura dell’ANPI per fronteggiare ed affrontare con successo le sfide che ci aspettano. In questo senso, la nascita di sezioni tematiche, anch’esse non necessariamente fisiche e/o legate ad un singolo territorio, realizzate allo scopo di affrontare argomenti specifici, può rappresentare un’importante modalità di tradurre in risorsa le esperienze accumulate ed acquisite nell’ultimo periodo. …
12 – Emendamento ‘ANPI Giovani’ al Documento Politico Nazionale – Sezione di Viterbo
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16.2.2022
NEL GIORNO DEL RICORDO, RICORDIAMOCI TUTTO
La storia raccontata dalla signora Licia Fertz (una signora a cui va tutta la mia simpatia e che vorrei tanto conoscere) è davvero molto significativa e toccante. Mi piace anche il modo distaccato e oggettivo con cui ella rievoca quegli avvenimenti dolorosi, pure i particolari cui fa riferimento rispondono tutti alla realtà: il tentativo del fascismo di italianizzare il cognome, il marito che si è salvato a stento dai nazisti, l’accusa di fascismo, persone innocenti uccise.
La signora contesta la mia affermazione secondo cui le foibe erano un luogo di sepoltura e non uno strumento di uccisione (un modo per seppellire, non per uccidere) e afferma di aver visto persone (amici, conoscenti) che sono stati “presi e uccisi nelle foibe, dove poi sono stati lasciati”. Credo che il racconto risponda a verità. Non dice infatti, la signora, di aver visto persone gettate vive nelle foibe, dice invece che persone sono state prese, portate alle foibe, uccise e lasciate là. Questa è la sua testimonianza; se invece voleva dire altro, allora si tratterebbe non più di una testimonianza ma di un sentito dire.
A questo punto dobbiamo rifarci agli storici (Pupo, Barbero, Gobetti, Istituto Storico regionale del Friuli Venezia Giulia), i quali concordano sul fatto che le foibe (voragini, inghiottitoi del terreno carsico) sono sempre usate come luogo di sepoltura, non come strumento di esecuzione, cioè erano un modo di occultamento delle salme, legato in genere alla difficoltà nello scavo di fosse comuni.
Le foibe in effetti sono sempre state utilizzate con questo scopo in tempo di pace e in tempo di guerra da tutti i contendenti. Sono sepolti nelle foibe sia civili e partigiani uccisi dai fascisti e dai nazisti, sia soldati o collaborazionisti uccisi dai partigiani. Risultano pochissimi casi in cui nell’abisso furono gettate persone ancora vive, specie per errori nella fucilazione. Anche se non si può escludere alcun tipo di efferatezza in un contesto di violenza come quello di cui si sta trattando, la pratica di gettare individui vivi nelle foibe non è certamente comune.
Il termine foibe è entrato nell’uso corrente per identificare simbolicamente tutte le vittime delle stragi dell’autunno 1943 e della primavera 1945, anche se in realtà nel 1945 la maggior parte dei decessi avvenne nei campi di concentramento. L’uso così estensivo del termine foibe trova spiegazione nella strumentalizzazione che si è fatta di quegli eventi: l’espressione contribuisce a veicolare un immaginario efferato e terrorizzante, aggravato dall’immagine stereotipata delle vittime gettate ancora vive nelle voragini. Tutto ciò evoca uno scenario di stragi condotte con metodi barbari, primitivi, tipici dei popoli slavi “meno sviluppati”, contro la “civiltà italiana”.
Condivido l’altra affermazione della signora: “utilizzare quanto è successo durante il fascismo per giustificare quello che è stato fatto con le foibe, è un po’ come giustificare la Shoah con le fake news dell’epoca messe in giro dai nazisti”. Anche se il paragone con la Shoah mi pare alquanto azzardato, nella sostanza è vero che ciò che è avvenuto durante il fascismo non giustifica le violenze dei partigiani slavi. E nessuno vuole giustificarli. Non giustifica, ma spiega. La storia infatti non deve giustificare, deve spiegare i fatti e connetterli in modo causale. Se si vuole “comprendere”, bisogna inserire ogni evento nel contesto storico che l’ha determinato.
Le violenze slave non erano fatti isolati: sono stati preceduti da anni e anni di fatti e leggi che per decenni hanno sconvolto la vita della Jugoslavia, soprattutto quella di Sloveni e Croati.
Ai discorsi di Mussolini che hanno preceduto l’occupazione militare italiana (‘Di fronte ad una razza come la slava, inferiore e barbara, non si deve seguire la politica dello zuccherino, ma quella del bastone’) sono seguiti i fatti:
- cancellazione dell’identità nazionale: abolite scuole, giornali e libri slavi, considerati materiale sovversivo;
- proibizione dell’uso delle lingue croata e slovena, che dovettero sparire anche dalle preghiere e dalle lapidi dei cimiteri;
- cancellazione di 400 associazioni culturali, ricreative ed economiche;
- abolizione delle cooperative;
- confisca dei beni: i terreni messi all’asta insieme ai fabbricati civili, agricoli e al bestiame furono assegnati a coloni ed agrari italiani;
- annessione nel 1941 di una parte della Slovenia: migliaia di morti;
- introduzione dei tribunali speciali e della pena di morte: 83 condanne a morte, 412 all’ergastolo, oltre 3000 a pene oltre i 30 anni di carcere;
- morte di stenti di 7000, anziani, donne e bambini nei campi di concentramento locali (Arbe);
- deportazione in Germania e \o in Polonia di 33000 sloveni: circa il 10% della popolazione;
Ordini del generale Roatta: ’Occorre distruggere i paesi e sgombrare le popolazioni…i risultati si potranno dedurre solo dal numero dei morti…anche se dovessero sparire tutti gli sloveni e tutta la Slovenia’;
Un cappellano militare (1942) in un diario: ‘di tutti i villaggi, uno solo non è stato bruciato…’.
Gli ordini dei generali trovano conferma nelle lettere di soldati italiani ai loro cari, intercettate da organi della Resistenza. Angelo Del Boca nel saggio “Italiani brava gente?” (BEAT, 2019, pp.245-46) riporta ampi brani di due lettere.
Il soldato Lorenzo Tamburini, del 25° reggimento di fanteria, scrive alla moglie Antonia, a Viterbo, in data 9 luglio 1942:
«Cara Tota, ora ti dirò nuovamente quale danno stiamo causando. Proprio oggi siamo tornati nello stesso accampamento in cui eravamo alcuni giorni fa, poiché siamo stati nuovamente tradotti in treno a incendiare due villaggi dei ribelli. Non posso descriverti il macello che abbiamo fatto e il bottino di abiti civili che abbiamo raccolto. Io, carico come un mulo, ho portato due abiti civili da sci e ancora un paio di calzoni alla zuava, tre lenzuola, due cuscini, una borsa da studente nuova, delle scarpe da donna, che staranno bene anche a te, e inoltre due paia di galosce da donna, un paio di stivali da donna, due tovaglie e dodici grandi fazzoletti di seta da mettere in testa. Ora qualcosa l’ho venduta, siccome non potevo trasportare tutto […]. Fra tre giorni attaccheremo nuovamente qualche altro villaggio e dovrò a ogni costo vendere la merce che ho. Non posso neppure spedirti un pacco. Anche gli ufficiali hanno sacchi pieni di mercanzia, ma loro sono ufficiali e se la fanno trasportare dai muli.»
Un altro soldato, Giuseppe Cherubini, del 52° reggimento di fanteria, così scrive a Giulia Luzzitelli: «Mio carissimo amore, sono tornato dal rastrellamento. Eravamo a 80 km da qui, nei dintorni di Postumia. Appena arrivati ci hanno sparato contro circa 20 colpi e poi sono scappati. Abbiamo trovato molto bestiame, vacche e cavalli, e abbiamo portato via tutto, il vino, il prosciutto, le galline, le patate, e abbiamo cucinato tutta la notte, per poi tornare al mattino all’accampamento, dove c’erano i granatieri. Il terzo giorno siamo stati in un altro bel villaggio, nel quale abbiamo trovato ogni ben di dio. […] Abbiamo cominciato con i mortai da 41 e da 84. Di notte sono scappati e sono rimaste solo le donne. Noi abbiamo dapprima depredato le case e poi le abbiamo bruciate, nonostante ci fossero ancora molti abiti, lenzuola, macchine per cucire. In breve tutto è stato dato alle fiamme».
Se si vuole che il Giorno del ricordo non si trasformi in una vera e propria giornata dell’orgoglio fascista è necessario inquadrare la vicenda nel suo contesto, insistere sulla più complessa vicenda del confine orientale ricordata nel testo della legge istitutiva, evidenziare con forza la spirale di violenza che ha portato fino all’esodo, attribuire a ognuno le proprie responsabilità, separare i caduti innocenti da chi ha fomentato l’odio e ha combattuto fino all’ultimo in nome del nazismo, distinguere le vittime dai carnefici da una parte e dall’altra (Eric Gobetti).
Ma occorre tenere sempre presente che le vittime di quanto è avvenuto al confine italo-sloveno sono il risultato ultimo della guerra imperialista voluta dal fascismo. Il Giorno del ricordo diventa così una data per ricordare i drammi prodotti dal nazionalismo, dal fascismo, dalla violenza ideologica, dalla guerra e dalla sconfitta militare di un paese mandato al macello in maniera criminale non solo da Mussolini ma da tutta una élite politica, militare ed economica che non ha mai pagato per le sue colpe.
Tommaso Mascioli, Presidente sezione Anpi Viterbo
Il giorno del ricordo
Tommaso Mascioli, nuovo presidente dell’Anpi cittadino: “Le foibe sono state la conseguenza di una guerra civile”
“Il Giorno del ricordo è soltanto una strumentalizzazione dell’estrema destra…”
Luigi Maria Buzzi (FdI) replica al presidente Anpi Mascioli
“Il Giorno del ricordo è una solennità civile nazionale istituita con legge”
Licia Fertz ha 92 anni e ha vissuto in prima persona quanto accadde in Istria alla fine della seconda guerra mondiale – Oggi il Giorno del Ricordo
“Negare che le foibe sono state utilizzate per uccidere è semplicemente orrendo…”
1.2.2022
Associazione Nazionale Partigiani d’Italia
Sezione ANPI “Nello Marignoli” di Viterbo
Giornata della Memoria: La Sezione ANPI di Viterbo
all’assemblea degli studenti del Liceo Classico
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20.12.2021
COMUNICATO STAMPA
Episodio gravissimo che richiede la ferma presa di posizione e la ferma condanna di tutta la società civile, del Comune di Viterbo, di tutte le delle istituzioni, delle forze politiche democratiche, dei sindacati.
si è trattato di una aggressione di chiaro stampo squadrista, e quindi fascista, nata non certo spontaneamebnte ad opera di alcune teppistelli ubriachi (ciò che sarebbe stato coimunque esecrabile) , ma al contrario programmata e organizzata lucidamente da un gruppo assai più numerose di quello che appare nelle immagini del video diffuso e relativo alle ultime fasi ddella aggressioine.
le gravi minacce profferite, le violenze ed i vandalismi perpetrati (tutte circostanze ormai note, persino documentate e di dominio pubblico) impongono approfondite indagini per la individuazione dei responsabili e un severo intervento delle istituzioni a tutti i livelli per la estirpazione di ogni focolaio di violenza e intolleranza.
Agli studenti esprimiano la nostra incondizionata solidarietà e la garanzia che troveranno sempre nell’ANPI un sicuro punto di riferimento per la diifesa di tutti i diritti e soprattutto per la difesa di una scuola libera, inclusiva e democratica.
ANPI PROVINCIALE DI VITERBO
IL PRESIDENTE ENRICO MEZZETTI
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Si comunica a tutti gli iscritti ANPI che domenica 2 giugno l’associazione parteciperà alle celebrazioni per la Festa della Repubblica.
L’appuntamento è a Piazza Verdi alle ore 10:00. Presidieremo con la nostra bandiera.
Siete tutti invitati calorosamente a partecipare.
Buona giornata
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Video dell’intervento fatto dal Presidente provinciale dell’Associazione A.n.p.i. – 25 aprile 2019
Multimedia: Link di Testate giornalistiche
La contestazione contro il presidente dell’Anpi – La celebrazione del 25 Aprile – I momenti della contestazione contro il presidente dell’Anpi – Il 25 Aprile a Viterbo
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20.04.2019
Viterbo – Programma per il 25 Aprile 2019
9:30 – Scuola Allievi Sottufficiali, commemorazione in ricordo di Paolo Braccini
10:00 – Piazza San Sisto (Porta Romana)
Corteo:
Sosta presso l’Istituto Scolastico “Mariano Buratti”
Deposizione della corona in ricordo del partigiano Mariano Buratti ucciso dai nazi-fascisti il 31 gennaio 1944
Arrivo a Piazza dei Caduti
Discorsi istituzionali
Discorso del Presidente Provinciale dell’ANPI Enrico Mezzetti
Canto corale di “Bella ciao”
A Piazza dei Caduti ci sarà un banchetto dell’ANPI per la distribuzione di materiale vario e per il tesseramento.
13:00 – Circolo ARCI “Il Cosmonauta” via dei Giardini 11 (Pianoscarano)
Pranzo sociale dell’ANPI
Per prenotazioni: indirizzo eMail: sezioneviterbo@anpi.it
tel. n. 348.8643 876
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24.03.2019
https://www.facebook.com/868777193253171/videos/361874057763236/
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18.01.2019
Comunicato Stampa
22.12.2018
Viterbo – Rete degli studenti medi condanna le provocazioni fasciste ed esprime solidarietà all’Anpi
Apprendiamo con sgomento la notizia dei nuovi attacchi di estremisti di destra all’Anpi di Viterbo ed esprimiamo la nostra solidarietà all’associazione nazionale partigiani, che lo scorso lunedì ha ricevuto provocazioni fasciste davanti alla propria sede durante lo svolgimento di una riunione.
Gesti chiaramente orientati a intimidire, che non possono essere ignorati e che lasciano trasparire un clima di odio nei confronti dei valori della costituzione.
Valori come l’antifascismo, … Vai all’articolo
Viterbo – Provocazione fascista contro l’Anpi di Viterbo.
“Lunedì – racconta il presidente dell’Anpi Enrico Mezzetti – davanti alla nostra sede c’è stata una provocazione fascista che abbiamo segnalato alla Digos di Viterbo. Sei o sette ragazzi si sono affacciati sulla vetrata della nostra sezione in via Sacchi, al pianterreno, e cellulari alla mano ci hanno ripreso tutti mentre eravamo in riunione”.
Una provocazione. E al tempo stesso una … (vai all’articolo)
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3.11.2018
Associazione Nazionale Partigiani d’Italia
Sezione di Viterbo-città “Nello Marignoli”
Comunicato Stampa
Evidentemente, il dibattito organizzato per oggi alle 17:30 da Patria Socialista e l’Unione Sindacale di Base, presso la sede USB di Viterbo, sulla fine della Grande Guerra e la nascita degli Arditi del Popolo, ha colpito nel segno. Nella scorsa notte ignoti ignoranti hanno affisso l’ignobile striscione alla sede del sindacato (vedi foto).
Consigliamo vivamente ai giovani di Casa Pound di leggersi qualche libro, anziché scimmiottare quelli che i libri li bruciavano. Gli farebbe bene.
Esprimiamo la piena solidarietà della Sezione cittadina ANPI di Viterbo “Nello Marignoli” a Patria Socialista e alla USB.
Una cosa comunque deve essere chiara, l’ANPI farà ciò che ha sempre fatto:
– Difendere i valori della Costituzione;
– Diffondere la memoria storica della Resistenza;
– Combattere il fascismo in tutte le sue forme.
Non saranno quattro scalmanati a farci desistere.
Viterbo, 3 novembre 2018
La Sezione ANPI di Viterbo-città “Nello Marignoli
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16.02.2018
COMUNICATO
Alla Presidenza ANPI nazionale
Alla Presidenza ANPI Regione Lazio
Siamo amareggiati e delusi per la scelta presa dalla dirigenza Nazionale dell’ANPI di non partecipare ufficialmente alla manifestazione antifascista e antirazzista sabato 10 Febbraio a Macerata.
Aver deciso di essere fra gli organizzatori e promotori della Manifestazione e poi ripiegare in una successiva manifestazione che ora sappiamo si terrà a Roma il 24 Febbraio non è stata una valutazione condivisa dalla base a nostro avviso.
Le decisioni verticistiche nella Sinistra italiana hanno portato allo sgretolamento dell’unità. La nostra associazione non deve cadere in quest’errore. Nonostante l’appello del Sindaco, la sezione di Macerata ha partecipato alla pacifica e democratica manifestazione nella propria città, e meno male, con tante altre provenienti da diversi territori.
“Chi è sceso in piazza ci ha salvato la faccia e la Costituzione”.
“Queste parole di Marco Revelli sintetizzano efficacemente i sentimenti di milioni di italiani autenticamente democratici, che hanno vissuto con angoscia, sdegno ed orrore il raid di stampo terroristico di Macerata, portato a compimento da un razzista fascista che ha inteso con il suo criminale comportamento insozzare la bandiera italiana.”
Vogliamo ancora continuare con le parole del nostro presidente provinciale Enrico Mezzetti che in una lettera pubblica ha manifestato le tante perplessità degli associati:
“Come Presidente dell’Anpi della provincia di Viterbo, in questi giorni ho raccolto il disagio, il vero e proprio malessere e disappunto di molti iscritti per le incertezze della vigilia; dimostrate dalla nostra Associazione; la presenza a Macerata di tante sezioni dell’Anpi ci riempie di orgoglio.
Il successo della manifestazione (ripeto: pacifica e tranquilla) ci incoraggia perché ci conferma la presenza viva e operante di un popolo che non abbassa i toni e che, anzi, alza la testa.”
Sezione ANPI della città di Viterbo “Nello Marignoli”
Il comitato di sezione all’unanimità.