9.8.2023
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17.7.2023
OLTRE 300 PERSONE A ‘INSORGENTE. FIUMI IN PIENA ALLE SORGENTI DEL PESCHIERA’
… Ambiente di vita legato inevitabilmente a tutte le pressioni antropiche e naturali che agiscono contemporaneamente, come illustrato chiaramente dalla Dott.ssa Antonella Litta (ricercatrice e referente nazionale per l’Associazione medici per l’ambiente – ISDE per le problematiche ambientali e sanitarie derivanti dall’inquinamento delle acque ad uso umano), la quale ha portato a conclusione il convegno, da una parte denunciando come l’esasperazione dei prelievi idrici non può certo essere la risposta ai cambiamenti climatici, dall’altra additando quell’agricoltura intensiva e quei processi industriali che immettono, spesso in modo incontrollato, sostanze pericolose in tutte le matrici ambientali, entrando nella catena alimentare e causando un aumento dell’incidenza soprattutto per neoplasie e malattie cardiovascolari. Leggi l’articolo
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14.7.2023
ISDE Viterbo: su Ronciglione chiediamo informazioni relative alla realizzazione di opere per l’abbattimento della concentrazione di uranio nelle acque ad uso potabile
Abbiamo avuto recentemente notizia dello stanziamento di 200mila euro in favore della società Talete Spa, gestore del servizio idrico integrato dell’Ato1- Lazio, per la realizzazione di opere finalizzate all’abbattimento della concentrazione di uranio nelle acque a uso potabile erogate nel comune di Ronciglione.
L’associazione Medici per l’ambiente – Isde di Viterbo, per studio e documentazione scientifica, chiede urgentemente di conoscere nello specifico: la tipologia di questi impianti, le modalità del loro funzionamento ed entro quanto tempo saranno realizzati e messi a regime.
È infatti noto che l’uranio è un elemento tossico e cancerogeno e il suo valore nelle acque destinate al consumo umano, è fissato, dal decreto legislativo 23 febbraio 2023 n. 18, provvisoriamente, in 30 µg/l (microgrammi/litro) e questo in ragione del fatto che la comunità scientifica internazionale ritiene che solo il valore zero, per le sostanze cancerogene presenti nell’acqua e nelle altre matrici fondamentali per la vita, possa tutelare da rischi per la salute. … vai al sito
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3.7.2023
A Grosseto, lunedì 26 giugno , nell’ambito della mostra cittadina “Conversations with blue gold” dedicata all’emergenza idrica, l’incontro su “Salus per aquam? Acqua, ambiente, salute: un legame indissolubile ma ormai compromesso ?” relatrice la dottoressa Antonella Litta dell’Associazione medici per l’ambiente- ISDE.
Si è svolto lunedì 26 giugno 2023 a Grosseto, presso i locali della parrocchia SS. Crocifisso, l’incontro “Salus per aquam? Acqua, ambiente, salute: un legame indissolubile ma ormai compromesso ?”
L’incontro, organizzato come momento di approfondimento scientifico, è stato inserito nell’ambito della mostra a cielo aperto “Conversations with blue gold” che dal 25 giugno al 15 novembre 2023 vede le principali vie e piazze di Grosseto esporre le opere dell’artista Jack Braglia (www.giacomobraglia.com), realizzate con l’innovativa tecnica del wrapping, per raccontare i tanti aspetti dell’emergenza idrica.
L’iniziativa è stata promossa dal Comune di Grosseto e curata dalla dottoressa Beatrice Audrito per raccontare e sensibilizzare i cittadini, con l’aiuto dell’arte, circa la necessità urgente di tutelare l’acqua.
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28.6.2023
Risparmiare, proteggere e tutelare l’acqua da ogni inquinamento per proteggere salute, ambiente ed ecosistemi: Litta al Festival sull’ecologia integrale
Nell’ambito della terza edizione del Festival dell’Ecologia integrale “ Sorella acqua”, svoltosi dal 22 al 25 giugno 2023 a Montefiascone, un intervento della dottoressa Antonella Litta referente dell’Associazione medici per l’ambiente- ISDE sulla situazione idrica del territorio dell’Alto Lazio
Si è svolto a Montefiascone, in provincia di Viterbo, dal 22 al 25 giugno 2023, la terza edizione del Festival dell’Ecologia integrale, dedicato quest’anno al tema dell’acqua. I quattro giorni del festival, promosso dall’Associazione Rocca dei Papi, presidente monsignor Fabio Fabene, hanno riscosso un grande successo di interesse e partecipazione e sono stati caratterizzati da elevata qualità degli interventi che hanno spaziato dal campo ambientale-scientifico fino a quello spirituale, artistico e letterario.
La dottoressa Antonella Litta referente nazionale per l’Associazione medici per l’ambiente – ISDE (International Society of Doctors for the Environment) Italia per le problematiche ambientali e sanitarie derivanti dall’inquinamento delle acque ad uso umano, ha focalizzato la sua relazione in particolare sulla situazione idrica del territorio dell’Alto lazio.
Di seguito una sintesi dell’intervento.
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5.6.2023
Festa della biodiversità di Bracciano
Mercoledì 7 giugno 2023, dalle ore 11 alle ore 20 in piazza IV Novembre n.6 a Brecciano si terrà la Festa della biodiversità. Si segnala in particolare l’incontro delle ore 17 su “Agroecologia, Biodistretti e Mercati Contadini a tutela della biodiversità” che vedrà l’intervento di Vandana Shiva, fisica, illustre attivista politica e ambientalista, nota in tutto il mondo, per l’impegno nelle questioni legate ai diritti sulla proprietà intellettuale, alla biodiversità, alla bioetica, alle implicazioni sociali, economiche e geopolitiche connesse all’uso di biotecnologie, ingegneria genetica in campo agroalimentare.
Vandana Shiva è inoltre tra i principali leader dell’International Forum on Globalization.
Seguiranno quindi gli interventi di :
- Stefano Bettera, UBI, Unione Buddhista Italiana,
- Famiano Crucianelli, presidente del Biodistretto della Via Amerina e delle Forre,
- Antonella Litta, referente dell’Associazione medici per l’ambiente- ISDE,
- Elena Carone Fabiani, Azienda agricola biologica “Le Bricchiette ” di Bracciano ,
- Barbara Giorgi, Biodistretto dei Laghi di Bracciano e Martignano.
Prevista anche la partecipazione dei Sindaci dei Comuni promotori del Biodistretto del lago di Bracciano e Martignano.
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24.5.2023
Disastro ambientale nell’Emilia Romagna
Nei giorni scorsi ha piovuto a dirotto sul nord Italia e nell’Emilia Romagna ha causato un vero e proprio disastro con allagamenti in vaste parti del territorio agreste e urbano. 280 frane attive in oltre 60 comuni; più di 400 strade che sono distrutte o interrotte. Sono oltre 40 i Comuni alluvionati, 10 mila gli sfollati e migliaia anche le persone senza corrente. Impressionante la vastità delle zone colpite. Dati (ripresi il 18 maggio), destinati a cambiare, aumentando il disastro che a memoria d’ uomo non si è mai verificato negli ultimi 80 anni così ripetano gli anziani.
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23.5.2023
Invito a partecipare esteso anche ai non giornalisti ma a tutti coloro interessati alle problematiche ambientali e sanitarie del nostro territorio
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13.4.2023
Sabato 15 aprile 2023 a Montefiascone il Primo Workshop del Biodistretto del Lago di Bolsena
Si svolgerà sabato 15 aprile 2023 nella splendida cornice della Rocca dei Papi di Montefiascone (Vt), il Primo Workshop del Biodistretto del Lago di Bolsena (programam in allegato).
Il convegno avrà inizio dalle ore 10 e sarà un momento di approfondimento, conoscenza e confronto sulle varie criticità ambientali del territorio intorno al lago di Bolsena ma anche sulle sue tante ricchezze naturalistiche, paesaggistiche, storiche ed archeologiche da conservare e tutelare.
Sarà dato spazio anche al tema della biodiversità e delle pratiche agrobiologiche che conservando la salute della terra e degli ecosistemi conservano e tutelano la salute umana.
Il Workshop sarà un’occasione per sottolineare il grande l’impegno del Biodistretto Lago di Bolsena (https://biodistrettolagodibolsena.it/) profuso nell’evidenziare i problemi del territorio e nel proporre soluzioni basate su dati obiettivi.
Tra i qualificati interventi degli illustri relatori anche quello della dottoressa Antonella Litta referente nazionale per l’Associazione medici per l’ambiente – ISDE per le problematiche ambientali e sanitarie derivanti dall’inquinamento delle acque ad uso umano (www.isde.it ).
La dottoressa Litta interverrà sul tema:” Acqua, ambiente e salute, un legame indissolubile. Cosa insegna la vicenda del lago di Vico”.
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31.3.2023
Associazione medici per l’ambiente – ISDE di Viterbo : “ Le acque del lago di Vico continuano a non poter essere utilizzate come potabili per i residenti di Caprarola e Ronciglione mentre si aggrava la siccità in tutta l’Italia e anche nel territorio viterbese”
L’Associazione medici per l’ambiente- ISDE di Viterbo ha preso visione, nelle settimane scorse, della documentazione resa disponibile dalla Asl di Viterbo circa le acque erogate ad uso umano nei comuni di Caprarola e Ronciglione nel periodo compreso tra giugno 2022 e gennaio 2023.
La documentazione evidenzia e riconferma le note criticità e la conseguente non potabilità per le acque erogate nei due acquedotti comunali, dove rimangono in vigore, e ormai da molti anni,
le ordinanze sindacali:
per Ronciglione
e per Capraroda
L’impossibilità di utilizzare le acque captate dal lago per uso potabile è strettamente connessa al noto, studiato, documentato e ormai ultradecennale, degrado del delicato ecosistema del lago di Vico e alla cronica inefficienza dei sistemi di potabilizzazione in uso.
Enti e università, come l’Istituto superiore di Sanità – ISS, il Consiglio nazionale delle Ricerche – CNR, l’Arpa-Lazio, l’Università della Tuscia, l’Università di Roma La Sapienza e l’Università degli Studi Roma Tre, hanno prodotto, nel corso degli anni, ricerche, esami, studi che mostrano tutta la gravità, la complessità e la fragilità della situazione lacustre.
Più recenti documenti, come la Deliberazione della Regione Lazio del 19 maggio 2020 n.276, i dati di pertinenza dell’Istituto superiore di Sanità- ISS, inerenti al progetto CyanoAlert Horizon 2020 e il report Balneazione 2021 redatto dall’Arpa Lazio, come la documentazione fornitaci dalla Asl di Viterbo e relativa al periodo giugno 2022 – gennaio 2023, attestano e riconfermano la necessità di agire urgentemente nell’interesse dell’ecosistema del lago e di tutti i cittadini residenti.
L’ISDE di Viterbo torna quindi a chiedere come prioritari una serie di interventi, già in più occasioni indicati, e tra questi in primis la netta riduzione delle attività agricole intensive che utilizzano fertilizzanti chimici e pesticidi per la monocoltura del nocciolo all’interno della caldera del lago e che andrebbero sostituite con più sane pratiche agrobiologiche.
Quest’ultime sono infatti modalità agricole rispettose dell’ambiente, del paesaggio, dell’ecosistema lacustre, della qualità delle sue acque e della salute di tutti, a cominciare da quella degli agricoltori e delle loro famiglie.
Sempre l’ISDE di Viterbo, rinnova e segnala la grande proccupazione per i possibili effetti sinergici derivanti dalla coesposizione, tramite le acque captate dal lago, all’arsenico- cancerogeno di classe 1-, ai pesticidi, ai Cianobatteri e alle loro microcistine tossiche e ribadisce quindi la necessità dell’abbandono immediato della captazione delle acque dal lago di Vico e il rifornimento di acqua potabile alle popolazioni di Caprarola e Ronciglione con sistemi alternativi a quelli della captazione lacustre.
Nota per la stampa a cura dell’Associazione medici per l’ambiente – ISDE di Viterbo
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Viterbo, 31 marzo 2023
26.3.2023
Un intervento della dottoressa Antonella Litta dell’Associazione medici per l’ambiente- ISDE nell’ambito della iniziativa “ Acqua: bene comune o merce?” organizzata dal Comitato Non ce la beviamo, e svoltasi sabato 25 marzo 2023 a Viterbo
Di seguito la sintesi dell’intervento della referente nazionale dell’Associazione medici per l’ambiente- ISDE per le problematiche di ambientali e sanitarie derivanti dall’inquinamento delle acque ad uso potabile.
Tutelare l’acqua per tutelare la salute e gli ecosistemi
Pulizia e salubrità dell’acqua sono condizioni fondamentali per la salute. Noi siamo l’acqua che beviamo e quella che mangiamo, attraverso i cibi preparati con essa e gli alimenti nei quali essa è costituente preponderante. Nel viterbese occorre quindi che in particolare le acque non contengano Arsenico, Fluoro, Radon e pesticidi in quanto sostanze tossiche e cancerogene in grado di agire in maniera sinergica con grave rischio per la salute, come evidenziato anche dagli studi del Dipartimento di epidemiologia della Regione Lazio – DEP, dell’Istituto superiore di Sanità- Iss e dallo studio Sepias –Sorveglianza epidemiologica in aree interessate da inquinamento ambientale da arsenico di origine naturale o antropica. Quindi è necessario il pieno, efficiente e costante funzionamento dei potabilizzatori e dearsenificatori nei comuni del viterbese in quanto come già ribadito dall’Agenzia internazionale di ricerca sul Cancro – Iarc e dall’Organizzazione Mondiale della Sanità – OMS non esistono livelli di sicurezza per le sostanze cancerogene certe come l’Arsenico e il Radon.
Ove necessario questi sistemi andranno potenziati ed aumentati per numero, a beneficio della salute delle popolazioni e non si dovranno perseguire faraonici quanto costosissimi progetti come quello di far arrivare le acque da lontano, nella fattispecie dall’acquedotto reatino del Peschiera. Meglio, più razionale ed economico sarebbe utilizzare queste risorse -e si parla di centinaia di milioni di euro- per una efficace e costante dearsenificazione e anche per la ricerca e l’utilizzo di falde acquifere nel territorio viterbese con minor quantitativo di Arsenico e Fluoro.
Potabilizzare le acque per tutelare la salute e gli ecosistemi
Disinquinare e depurare le acque è molto complesso e costoso anche se occorre farlo con le migliori tecnologie disponibili. Meglio sarebbe evitare in modo più energico e rigoroso l’inquinamento di sorgenti, fiumi, laghi e mari.
L’assunzione di acqua contaminata rappresenta infatti un rischio per la salute di tutti e a maggior ragione per la salute dei bambini e specialmente nel periodo gestazionale a causa di sostanze che possono essere in essa contenute come i pesticidi, i metalli pesanti, microrganismi patogeni, tossine, farmaci, PFAS (sostanze perfluoroalchiliche), microplastiche e sempre nuovi e spesso sconosciuti inquinanti e microinquinanti. Potabilizzare le acque è un dovere per le Istituzioni preposte e l’accesso all’acqua potabile è un diritto per le popolazioni; diritto riconosciuto come universale.
Un diritto negato in vastissime aree del mondo, oltre 2 miliardi di persone non hanno acceso all’acqua potabile e ai servizi igienici, ma anche in Europa e in Italia molte sono le aree che si vedono negato questo diritto.
Nel Veneto è nota la vicenda dell’inquinamento delle falde acquifere da PFAS (sostanze perfluoroalchiliche) che ha interessato circa 300mila residenti in un’area di 180 km 2 compresa tra le provincie di Vicenza, Verona e Padova. Nel viterbese, dopo oltre un decennio di erogazione di acque con contenuto fuorilegge- per deroga – di Arsenico- sostanza tossica e cancerogena- persistono ancora situazioni di criticità a macchia di leopardo per zone e periodi dell’anno in diversi Comuni ove vengono emesse e riconfermate ordinanze sindacali di non potabilità.
Per tale situazione il 9 giugno 2021 la Commissione europea ha deferito l’Italia alla Corte di giustizia per il mancato rispetto della direttiva sull’acqua potabile indicando “sei le zone in cui i livelli di arsenico nell’acqua potabile restano al di sopra delle soglie di sicurezza: Bagnoregio, Civitella d’Agliano, Fabrica di Roma, Farnese, Ronciglione e Tuscania”.
Per i residenti di Caprarola e Ronciglione da molti e troppi anni, le acque distribuite dagli acquedotti cittadini non sono potabili anche a causa del degrado dell’ecosistema del lago di Vico indotto dalle attività che si sono svolte e si svolgono in prossimità e all’interno della sua caldera e tra queste la coltivazione intensiva del nocciolo. La risposta a queste situazioni non possono essere certo le rare casette dell’acqua, quando anche ben funzionanti, e nemmeno l’acquisto per chi può permetterselo, di acqua in bottiglia. Questo fenomeno incrementa la diffusione della plastica nell’ambiente, l’inquinamento da trasporto su gomma e pone non pochi problemi di salute per il possibile rilascio dalla plastica delle bottiglie di ftalati e bisfenolo A – sostanze con complesse e nocive azioni di interferenza endocrina e sul neurosviluppo fetale.
Recuperare l’acqua, trattare le acque reflue
In Italia la rete acquedottistica è vecchia, per svariati tratti costituita ancora di cemento-amianto e fa letteralmente acqua da tutte le parti contribuendo alla perdita di circa il 30-40 % delle acque captate.
Le perdite stimate sono al Nord il 26%, al Centro il 46% e al Sud il 45%.
La provincia di Viterbo perde in media il 47.4% dell’acqua immessa in rete. L’acqua va dunque risparmiata e recuperata con interventi di ammodernamento delle reti, con un uso maggiormente consapevole, sia a livello individuale che collettivo, anche attraverso scelte alimentari che riducano il consumo di carne in quanto la zootecnica è un altro settore che utilizza quantità enormi di acqua e contribuisce ai cambiamenti climatici (per portare sul banco del macellaio 1 kg di manzo ci vogliono circa 15mila litri di acqua). Nel viterbese sarebbe quindi fondamentale, nell’ottica del risparmio e tutela dell’acqua, anche evitare ampliamenti e nuovi allevamenti intensivi di animali.
L’acqua deve essere conservata anche recuperando quella piovana, attraverso la costruzione di una rete di invasi e nei territori agricoli incentivando la più efficiente e moderna sostituzione con
l’irrigazione a goccia rispetto alle attuali e con il contenimento delle espansioni delle monocolture ad alta richiesta di acqua come ad esempio quella del nocciolo. Conservare l’acqua anche attraverso la cura e l’implementazione dell’attuale e originario patrimonio arboreo che contribuisce in modo fondamentale alla conservazione e produzione di acqua nonché alla buona qualità dell’aria. Ove possibile riciclare le acque dopo opportuno trattamento e per specifici usi ed assicurare un corretto trattamento di tutte le acque reflue prima della loro reimmissione in ambiente.
Controllare e difendere il territorio, contrastare i cambiamenti climatici, impegnarsi per la pace
E’ urgente un maggior controllo e regolamentazione del nostro territorio e di tutte quelle attività ad alto impatto ambientale tra queste quelle industriali- discariche, incenerimento dei rifiuti, produzione di energia, utilizzo di cave etc.-, quelle agricole e zootecniche intensive.
Così come è da contrastare il progetto che individua 22 siti di stoccaggio nazionale per scorie radioattive ad alta, media e bassa intensità in un territorio come il nostro dove esiste già una elevata radioattività di fondo a causa dell’origine vulcanica; radioattività che ovviamente si ripercuote anche sulla qualità delle acque e il Radon è un altro elemento cancerogeno di classe 1 la cui esposizione correla al tumore del polmone. Dobbiamo in questa occasione purtroppo riportare i dati del Registro tumori di Viterbo che ci dicono che tra le cinque e le sei persone nella nostra provincia si ammalano ogni giorno a causa di una patologia oncologica e sempre nella nostra provincia, 1 uomo ogni 3 ed 1 donna ogni 4 andranno incontro nel corso della loro vita ad una diagnosi di tumore maligno e circa 1000 sono ogni anno le persone che muoiono per cancro.
Riguardo sempre alla situazione dell’Alto Lazio e in particolare per i bacini lacustri di Bolsena, Vico e Bracciano dovrebbero essere posti in essere interventi di stretto controllo di tutte le attività che possono danneggiare i loro delicati ecosistemi e di conseguenza le caratteristiche di idropotabilità delle loro acque che riforniscono gli acquedotti dei comuni del viterbese, della provincia di Roma e per quanto riguarda Bracciano anche il Comune di Roma.
La crisi climatica sta riducendo sempre più la disponibilità di acqua dolce in tutto il mondo, la siccità avanza e questo produce già e produrrà sempre più conflitti, come già avviene per l’accaparramento di altre risorse quali il gas, petrolio, metalli pregiati e rari, territori fertili e/o geostrategici.
L’accesso e la disponibilità di acque salubri, pulite e di qualità per tutti, sono quindi le condizioni necessarie ed indispensabili per una giustizia sociale, per vivere in modo sano, in condizioni di Pace e per tutelare e proteggere lo stato di salute di tutte le persone ed in particolare dei bambini e delle generazioni attuali e future.
Viterbo, 26 marzo 2023
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21.3.2023
22 marzo 2023: Giornata mondiale dell’acqua
Associazione medici per l’ambiente- ISDE di Viterbo: “Tutelare le risorse idriche per una vita sana, dignitosa e in condizioni di Pace. Nell’Alto Lazio tutelare le risorse idriche anche attraverso interventi di contrasto all’espansione delle monocolture e in particolare alla monocoltura del nocciolo”
La crisi climatica sta accentuando drammaticamente anche la sempre minore disponibilità di acqua dolce.
Nel mondo oltre 2 miliardi di persone non hanno accesso all’acqua potabile e questo compromette fortemente il loro stato di salute in termini di malattia e morte e segna in modo violento e autoritario i rapporti sociali ed economici.
La sempre minore disponibilità di acqua dolce produce infatti conflitti, come per l’accaparramento di altre risorse:gas, petrolio, metalli pregiati e rari, territori.
L’accesso e la disponibilità di acque salubri, pulite e di qualità per tutti, sono quindi le condizioni necessarie ed indispensabili per vivere in modo sano, in condizioni di Pace e per tutelare e proteggere lo stato di salute di tutte le persone ed in particolare dei bambini e delle generazioni future.
L’acqua pulita e salubre è una condizione fondamentale per la salute perché noi siamo l’acqua che beviamo e quella che mangiamo, attraverso i cibi preparati con essa e gli alimenti nei quali essa è costituente preponderante.
Siamo anche l’acqua che hanno bevuto le generazioni che ci hanno preceduto perché, in forma liquida, gassosa e solida, essa costituisce un ciclo idrogeologico chiuso nel quale gli inquinanti possono penetrare e persistere.
L’assunzione di acqua contaminata rappresenta quindi un innegabile rischio per la salute di tutti e a maggior ragione per la salute dei bambini e specialmente nel periodo gestazionale a causa di sostanze che possono essere in essa contenute come i pesticidi, i metalli pesanti, microrganismi patogeni, tossine, farmaci, PFAS (sostanze perfluoroalchiliche), microplastiche – etc.
Sappiamo che l’acqua dunque non è una risorsa illimitata e la sua disponibilità si sta riducendo anche in Europa e in Italia dove assistiamo a periodi sempre più prolungati di siccità. L’acqua dolce sulla faccia della terra è infatti circa solo il 3% del totale e dovrebbe essere protetta con il risparmio e la razionalizzazione della sua distribuzione, con la salvaguardia e il risanamento degli ecosistemi e dei bacini idrici utilizzati per approvvigionamento di acque potabili, con il miglioramento del sistema degli acquedotti, del trattamento delle acque reflue e con il loro riciclo, e con concrete politiche di tutela e risanamento ambientale.
Abbiamo invece in Italia una rete acquedottistica vecchia, per svariati tratti ancora in cemento-amianto, che fa letteralmente acqua da tutte le parti contribuendo alla perdita di circa il 30-40 % delle acque captate.
Le perdite stimate sono al Nord il 26%, al Centro il 46% e al Sud il 45%.
La provincia di Viterbo perde in media il 47.4% dell’acqua immessa in rete.
Riguardo alla situazione dell’Alto Lazio e in particolare per i bacini lacustri di Bolsena, Vico e Bracciano dovrebbero essere posti in essere interventi tesi a preservare gli ecosistemi di questi laghi e quindi le caratteristiche di idropotabilità delle loro acque che riforniscono gli acquedotti dei comuni del viterbese, della provincia di Roma e per quanto riguarda Bracciano anche il Comune di Roma.
Purtroppo dobbiamo, anche nella Giornata mondiale dell’acqua, tornare a chiedere una maggiore attenzione ed impegno da parte delle Istituzioni e degli Enti preposti circa le condizioni critiche in cui versano i tre laghi dell’Alto Lazio per diverse situazioni, che vanno dall’eccessiva captazione, come per il lago di Bracciano, fino ai fenomeni di inquinamento per inefficienza di sistemi di depurazione e a causa di attività antropiche circumlacuali e in particolare per le coltivazioni intensive delle nocciole come per il lago di Vico e come potrebbe accadere anche per il lago di Bolsena. In particolare per i laghi di Vico e Bolsena c’è necessità di una agricoltura che non contribuisca ai cambiamenti climatici come fanno invece l’agricoltura intensiva e le monocolture, un’agricoltura quindi che non inquini e consumi oltremodo l’acqua, che non inquini l’aria e il cibo; una agricoltura che sappia riappropriarsi delle conoscenze e dei saperi acquisiti nel corso dei millenni di storia umana, ricominciando a produrre rispettando i naturali cicli della terra, e insieme la dignità del lavoro, tutelando così l’ambiente, il paesaggio e la salute di tutti a cominciare proprio da quella degli agricoltori e delle loro famiglie.
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19.3.2023
Su segnalazione di Paolo Baldi in merito all’articolo pubblicato su tusciaweb su la Chemical city a Ronciglione (vedi qui) riproponiamo un video in cui nel 2012 già si parlava delle problematiche ambientali sul lago di Vico. Interventi della dottoressa Antonella Litta e dell’avvocato Enrico Mezzetti
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2.3.2023
Martedì 28 febbraio 2023 la prima riunione dell’Osservatorio ambientale del Comune di Ciampino. ISDE: “ Necessario e urgente ridurre i voli sullo scalo di Ciampino”
Si è svolta Martedì 28 febbraio 2023, la prima riunione dell’Osservatorio ambientale del Comune di Ciampino.
L’Osservatori ambientale, come si legge all’articolo 1 della Delibera comunale – atto 26 del 9.04.2014 che lo ha istituito, è : “ … è un organismo con funzioni di supporto e di assistenza tecnica agli organi comunali per tutte le valutazioni e le iniziative che riguardano le problematiche ambientali e le ricadute sulla salute dei cittadini, nonché organo di collegamento con le strutture tecniche regionali e nazionali che per istituto effettuano rilievi e controlli ambientali sul territorio, nonché strumento di confronto, che incroci ed integri i dati ambientali con quelli relativi allo stato di salute dei cittadini …”
Alla riunione hanno preso parte anche la dottoressa Laura Reali, medico pediatra, presidentessa per Roma, dell’Associazione medici per l’ambiente- ISDE e la dottoressa Antonella Litta, referente e coordinatrice per ISDE Italia del gruppo di studio e ricerca: “Il traffico aereo come fattore d’inquinamento ambientale e danno alla salute”.
Nei loro interventi la dottoressa Reali e la dottoressa Litta hanno fatto presente come ormai decenni di ricerche, documenti e studi scientifici, sia a livello internazionale che nazionale, mostrino in modo incontrovertibile, il rilevante impatto sul clima, sull’ambiente e sulla salute – in particolare sulla quella dei residenti in prossimità di strutture aeroportuali – prodotto dal trasporto aereo e dalle varie attività di supporto.
Per la città di Ciampino, diversi studi e tra questi lo studio SERA (Studio sugli Effetti del Rumore Aeroportuale) e lo studio S.Am.Ba (Studio sugli effetti dell’ambiente sulla salute dei bambini residenti a Ciampino e Marino) hanno evidenziato, già negli scorsi anni, rilevanti effetti negativi sulla salute, sia della popolazione adulta che di quella dei bambini e dei più giovani, sottoposti agli effetti nocivi e sinergici, dell’inquinamento acustico oltre che atmosferico, in un’area come quella del comune di Ciampino densamente abitata e già con altre problematiche ambientali dovute al sottosuolo vulcanico, all’arsenico nelle acque, alla presenza di strade ad altro scorrimento e agli snodi ferroviari verso il Sud regione e il Sud Italia.
Le due referenti dell’ISDE hanno posto la riflessione sulla necessità e l’urgenza che i voli sullo scalo di Ciampino siano ridotti subito e drasticamente- ovvero solo voli istituzionali e per attività di soccorso- rispettando così anche le direttive dell’Organizzazione mondiale della Sanità – in merito alla protezione dall’inquinamento acustico ed atmosferico.
Espressa anche la necessità di un monitoraggio permanente ed adeguato delle condizioni di salute dei residenti e in particolare dei bambini così come un costante, efficace e completo monitoraggio della qualità dell’aria e dei livelli di inquinamento acustico nelle zone interessate al sorvolo degli aerei – le rilevazioni di Arpa Lazio evidenziano sempre valori non protettivi per lo stato psicofisico e per il benessere delle persone, e lo studio e il controllo dell’eventuale inquinamento di terreni ed acque, e il controllo del cosiddetto elettrosmog.
Questi indagini e monitoraggi dovrebbero essere estesi in Italia anche a tutte le comunità e a tutte le aree sottoposte ad intenso traffico aereo.
Espresso, infine, l’apprezzamento per l’inizio delle attività dell’Osservatorio ambientale e l’auspicio che queste fin da subito siano indirizzate alla concreta tutela della salute dei residenti e del loro già troppo aggredito ambiente di vita.
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7.2.2023
“Inquinamento atmosferico in Bergamo e Provincia. L’impatto del trasporto aereo su aria e salute”.
Questo il tema dell’incontro scientifico svoltosi a Bergamo sabato 4 febbraio 2023
Organizzato dal Coordinamento dei Comitati di Bergamo che si impegnano per la riduzione del trasporto aereo sull’aeroporto di Orio al Serio, si è svolto, sabato 4 febbraio 2023, il convegno su
“ Inquinamento atmosferico in Bergamo e Provincia. L’ impatto del trasporto aereo su aria e salute”.
Relatrici del convegno la dottoressa Elena Ferrario presidente di Legambiente -Bergamo, la dottoressa Antonella Litta referente dell’Associazione medici per l’ambiente -ISDE Italia per lo studio degli impatti su ambiente e salute derivanti dal trasporto aereo e sempre per ISDE Italia, la dottoressa Giuseppina Ranalli ingegnere chimico ed esperta di emissioni da motori aerei.
I tre interventi hanno focalizzato l’attenzione sui rilevanti danni provocati alla qualità dell’aria, al clima, alla biodiversità, e le dirette ripercussioni sulla salute- in special modo su quella dei bambini- e sull’ambiente, generati dalle emissioni nocive dei motori aerei alimentati da cherosene e benzine-avio.
Evidenziato anche l’impatto negativo sulla salute e la correlate malattie dovute all’inquinamento acustico generato dalle attività aeroportuali che si svolgono all’interno e in prossimità dell’aeroporto, sia di giorno che durante la notte.
I tre interventi, attraverso l’esposizione di dati, ricerche e lavori scientifici nazionali ed internazionali hanno evidenziato l’urgenza di una netta riduzione del numero di voli sullo scalo di Orio al Serio come la necessità di ridurre e razionalizzare il trasporto aereo, sostituendolo con collegamenti ferroviari soprattutto in Italia ed in Europa.
A termine delle relazioni è seguito un approfondito dibattito sulle varie problematiche emerse e sulla necessità di investire anche i rappresentanti istituzionali che siederanno nel prossimo consiglio regionale della Lombardia della responsabilità di intervenire con atti che mettano concretamente al primo posto la tutela della salute dei cittadini e quella dei territori.
Di seguito il link per seguire la registrazione dei lavori del convegno https://www.youtube.com/watch?v=jOPuSu3CDQs
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18.1.2023
Una delegazione di ISDE Italia nell’audizione presso la 10^ Commissione del Senato ha ribadito ed esposto le ragioni scientifiche affinché Bisfenolo A, la Microcistina-LR, i PFAS debbano avere il loro valore limite fissato in zero nelle acque destinate ad uso umano
Martedì 17 gennaio 2023 una delegazione dell’Associazione medici per l’ambiente -ISE Italia
(International Society of Doctors for the Environment) ha incontrato i componenti della 10^ Commissione del Senato della Repubblica.
Nel corso dell’audizione il dottor Gianni Ghirga, la dottoressa Antonella Litta e la dottoressa Patrizia Panico hanno fatto presente alcune osservazioni in merito al recepimento della Direttiva europea 2020/2184 del 16 dicembre 2020 concernente la qualità delle acque destinate al consumo umano.
In particolare hanno evidenziato le ragioni scientifiche perché ilBisfenolo A, la Microcistina-LR, i PFAS (sostanze perfluoroalchiliche) debbano avere il loro valore limite, nelle acque a uso umano, fissato in zero per i loro noti, comprovati e gravi effetti patogeni.
Studi scientifici sempre più numerosi indicano nel Bisfenolo A, al pari dei PFAS, sostanze dannose per il sistema riproduttivo, nervoso e immunitario soprattutto nei feti; inoltre, poiché alcuni tumori hanno una relazione con i sistemi ormonali, esiste il fondato sospetto che i PFAS, come altri interferenti endocrini, possano avere un ruolo nella genesi di alcuni tipi di cancro, ormone-dipendenti- come il tumore mammario e il tumore del testicolo.
Relativamente alla Microcistina – LR si è fatto presente che questa è prodotta dai Cianobatteri. particolari organismi procarioti, componenti del fitoplancton marino e di acqua dolce che in condizioni di eutrofizzazione- ovvero di incremento di nutrienti nell’ecosistema che li ospita come i composti azotati e fosfati provenienti ad esempio dall’agricoltura intensiva- si moltiplicano in modo esponenziale con fioriture visibili anche ad occhio nudo.
Le microcistine prodotte in queste fioriture massive sono considerate tra i gruppi tossici più pericolosi, capaci di avvelenamento acuto e cronico grave. La Microcistina – LR, la variante più studiata di questo gruppo, è un promotore tumorale molto potente (classificata come 2B nella scala dei cancerogeni dell’International Agency for Research on Cancer – IARC). Per quanto riguarda il potenziale cancerogeno e genotossico delle microcistine, l’esposizione cronica a basso livello può contribuire ai carcinomi epatici e del colon.
Il dottor Giovanni Ghirga, pediatra, ha poi esposto in particolare l’aumento del rischio di disturbi del neurosviluppo in bambini esposti a Bisfenolo A, alla Microcistina-LR, ai PFAS e i connessi costi sociali e sanitari e il grande impatto sulla vita relazionale ed economica delle famiglie di bambini affetti da autismo.
La delegazione di ISDE Italia a conclusione dell’audizione, che ha trovato grande attenzione, interesse ed apprezzamento da parte del presidente e di tutti i componenti per le argomentazioni scientifiche esposte ed approfondite nel corso anche della discussione, ha auspicato che la Commissione, in linea con quanto previsto dagli articoli 32, 9 e 41 della Costituzione italiana e anche in ossequio al Principio di Precauzione sancito dall’Unione europea, recepisca le indicazioni della Direttiva europea 2020/2184 sulla qualità delle acque destinate al consumo umano in senso maggiormente cautelativo e quindi protettivo della salute umana delle attuali e future generazioni.
Il ché si attuerà anche ponendo il valore di zero Bisfenolo A, Microcistina-LR e PFAS nelle acque ad uso umano soprattutto a tutela della salute dei più fragili e dei bambini.
Sintesi dell’intervento della dottoressa Antonella Litta medico di medicina generale, specialista in Reumatologia, referente nazionale per l’Associazione medici per l'ambiente – ISDE Italia per le problematiche ambientali e sanitarie derivanti dall'inquinamento delle acque ad uso umano