“LA PACE PRIMA DI TUTTO”: il volantino ANPI per la manifestazione nazionale del 7 ottobre a Roma

13 Settembre 2023 Nessun commento »

Anpi nazionale

Concerto per la commemorazione dei 50 anni dal colpo di stato in Cile

12 Settembre 2023 Nessun commento »

Grande commozione e successo per il concerto di musiche e canti cileni Memoria ostinata,

a 50 anni dal colpo di stato fascista

Si è svolto venerdì 8 settembre 2023, presso il Teatro Pocci di Tuscania (VT) il concerto Memoria ostinata per la commemorazione dei 50 anni dal colpo di stato fascista in Cile avvenuto l’11 settembre 1973.

Il concerto è stato promosso e patrocinato dal Comitato provinciale dell’ANPI (Associazione Nazionale Partigiani d’Italia) di Viterbo e in collaborazione con la Sezione Anpi di Tuscania.

Sala del Teatro strapiena, oltre un centinaio i partecipanti, a conferma di quella acuta emozione, e paura, che tanti democratici occidentali provarono e provano ancora nel ricordare il dramma cileno.

Il concerto è stato introdotto dal prezioso intervento dell’avvocato Enrico Mezzetti, Presidente del Comitato Provinciale Anpi di Viterbo, che ha fornito una documenta ricostruzione storica di quei terribili anni, dal ruolo svolto dagli Stati Uniti d’America, con il protagonismo negativo
[11/9, 10:30] Daniele Colonna: e complice del presidente Richard Nixon e del Segretario di Stato Henry Kissinger, che sostenevano con crudeltà che l’America Latina restava il loro “cortile di casa”, fino alle ripercussioni di questo pensiero e modalità di agire anche sulla politica e la società italiana.

Il PCI – Partito Comunista Italiano, il più grande partito comunista dell’Europa Occidentale-, nel timore fondato che si potesse produrre in Italia un analogo golpe fascista ispirato dagli USA (Enrico Berlinguer, segretario del PCI affermava infatti che : “…è del tutto illusorio ritenere che col 51% dei voti si possa garantire la sopravvivenza e l’opera di un governo democraticamente eletto…”), propose quindi un patto con la Democrazia cristiana guidata allora da Aldo Moro; un patto passato alla storia recente come il patto della Solidarietà nazionale.

L’altro aspetto sottolineato durante il concerto è stata la grande generosità e solidarietà del popolo italiano manifestata nell’accoglienza agli esuli cileni, anche sul versante culturale. Il successo delle opere di Pablo Neruda, Isabel Allende fino a Luis Sepulveda, e poi la diffusione popolare delle canzoni di Victor Jara, Violeta Parra e degli Inti-Illimani lo sottolineano ancora oggi a distanza di cinquanta anni.

Il concerto di musiche e canti cileni di Tuscania ha fatto così rivivere la memoria di quella terribile ferita inferta alla democrazia e alla libertà, grazie alle impeccabili esecuzioni degli artisti Gabriel Aguilera, Antonello De Lisi, Mauro Scipione, Jaime Seves, Karen Gòmez e Fiore Benigni.

Nel concerto sono state ricordate anche le parole del Presidente cileno Salvador Allende, affidate al suo ultimo messaggio radio, prima di essere ucciso (un discorso vero, bello, giusto): “Lavoratori della mia Patria, ho fede nel Cile e nel suo destino. Altri uomini supereranno questo momento grigio e amaro in cui il tradimento pretende di imporsi. Sappiate che, più presto che tardi, si apriranno di nuovo le grandi strade per le quali passerà l’uomo libero, per costruire una società migliore. Viva il Cile! Viva il popolo! Viva i lavoratori! Queste sono le mie ultime parole e sono certo che il mio sacrificio non sarà invano, sono certo che, almeno, sarà una lezione morale che castigherà la fellonia, la codardia e il tradimento”.

(Per un approfondimento della vicenda cilena consigliamo la visione del film-documentario di Nanni Moretti “Santiago, Italia”, 2018).

L’iniziativa di Tuscania è stata quindi importantissima non solo per denunciare quanto accaduto durante il regime golpista del colonnello Pinochet, ma per collegarla con la presente situazione internazionale e nazionale, dove anche in Italia si stanno affermando idee e modalità di agire che si vanno sempre più radicando su posizioni populiste, sovraniste nutrite di nazionalismo rozzo e strumentale.

Dove a concetti e condizioni come “rifugiato”, “richiedente asilo”, “profugo” o “migrante” si è fatto assumere connotazioni negative, fino a diventare la forma mentis, di un’espressione culturale e ideologica priva di ogni umanità.

Il Comitato provinciale Anpi insieme alla sezione Anpi di Tuscania ringraziano quindi tutti gli artisti, i tecnici, gli iscritti e i volontari che hanno permesso la realizzazione e l’ottima riuscita del concerto che sarà riproposto nei mesi a venire anche Viterbo.

Viterbo, 11 settembre 2023

Comunicato stampa a cura del Comitato provinciale Anpi di Viterbo

Intervento della staffetta partigiana Luciana Romoli per la giornata di oggi 8 settembre

9 Settembre 2023 Nessun commento »

Oggi, con grande emozione, ancora una volta voglio ricordare con voi un momento drammatico della storia del nostro Paese, della nostra Città, della mia vita. L’8 settembre di ottant’anni fa avevo meno di tredici anni – sono nata il 14 dicembre del 1930 – ma all’epoca, sotto le bombe che avevano colpito Roma, il 19 luglio 1943 durante il regime fascista più crudele e vigliacco, non c’era tempo per essere bambine, si cresceva in fretta soprattutto se si era cresciute in una famiglia antifascista, cosa che con orgoglio rivendico

Il 25 luglio 1943 finalmente cade il regime fascista, la guerra però non era finita . Badoglio annuncia l’entrata in vigore dell’armistizio: il Re e i capi militari fuggirono da Roma. Gli alleati tedeschi divennero l’esercito di occupazione e la Wehrmacht passò subito all’azione contro i soldati italiani, abbandonati dai comandanti lasciati allo sbando, senza ordini. Furono internati in Germania 650.000 militari.  Dopo l’8 settembre le donne di tutta Italia si sono mobilitate  per salvare  i soldati dai rastrellamenti tedeschi, li lasciavano entrare in casa per  farli  mangiare e per cambiare la loro divisa con abiti borghesi 

 Tanti romani corsero a Porta San Paolo nel disperato tentativo di fermare i Nazisti c’erano i carabinieri,  i granatieri di Sardegna i militari che qui combatterono. Moltissime erano le donne delle borgate , tra queste c’erano mia mamma con Carla Capponi   Maria Teresa Regard e mia sorella Adriana e Marisa Musu che portò le armi, le munizioni abbandonate dall’esercito in fuga, raccolsero una  ventina di bombe da mortaio, pedalarono fino a Porta San Paolo.

 A me diedero il compito di andare casa per casa a recuperare disinfettanti, garze, medicinali e lo zucchero  da dare come ultimo sollievo ai moribondi. 

Sul  sagrato della basilica di San Paolo, accanto al sottopassaggio della ferrovia era stato installato un pronto soccorso militare: i feriti arrivavano a decine. I corpi dei soldati morti allineati sul selciato, non li dimenticherò mai più. 

Quelle tre giornate di guerra sono la dimostrazione che la Resistenza a Roma e in Italia è nata dai valori di libertà, dal coraggio e dalla determinazione, Volevamo e dobbiamo resistere.

Tutti gli antifascisti devono simbolicamente portare con orgoglio la Medaglia d’Oro al valore militare riconosciuta a Roma per la battaglia a Porta San Paolo perchè dobbiamo essere fieri di lottare sempre ed unire le nostre forze per la libertà e la pace.

A 50 anni dal colpo di stato fascista in Cile, venerdì 8 settembre 2023 a Tuscania

2 Settembre 2023 Nessun commento »

Associazione nazionale partigiani d’Italia

Comitato Provinciale di Viterbo

A 50 anni dal colpo di stato fascista in Cile, venerdì 8 settembre 2023 a Tuscania,

un concerto di musiche e canti cileni per far vivere la memoria di quella terribile ferita alla democrazia e alla libertà

Si svolgerà venerdì 8 settembre 2023, presso il Teatro Pocci di Tuscania – via Consalvi 22- con inizio dalle ore 21.30, il concerto Memoria Ostinata (locandina in allegato) per la commemorazione dei 50 anni dal colpo di stato fascista in Cile.

L’11 settembre del 1973, dopo sanguinosi combattimenti per le strade della capitale Santiago, i vertici militari presero il potere destituendo e uccidendo il presidente Salvador Allende, democraticamente eletto, e instaurando una spietata dittatura con a capo il generale Augusto Pinochet. Il regime militare dittatoriale sarebbe durato per ben 17 anni.

Il golpe non servì solo a stroncare l’esperienza politica democratica cilena incarnata dal presidente Allende ma anche a fare del Cile una sorta di laboratorio latino-americano dove dare attuazione alle politiche neoliberiste e nazionaliste.

Il mantenimento del potere dittatoriale fu possibile attraverso la soppressione della libertà e dei fondamentali diritti umani, con estese privatizzazioni in tutti i settori economici e sociali, attraverso indicibili e orribili violenze, torture e repressioni costanti del popolo cileno perpetrati anche da squadre speciali militari i famigerati squadroni della morte e con il sostegno politico e militare degli Stati Uniti d’America.

I dissidenti politici non imprigionati ed uccisi furono costretti all’esilio e l’Italia fu uno dei paesi europei più coinvolti nell’accoglienza e nel sostegno ai fuoriusciti e alle loro famiglie.

Il concerto di venerdì prossimo vedrà insieme gli artisti Gabriel Aguilera, Antonello De Lisi, Mauro Scipione, Jaime Seves, Karen Gòmez e Fiore Benigni ed è patrocinato dal Comitato provinciale dell’Anpi (Associazione nazionale partigiani d’Italia) di Viterbo in collaborazione con la sezione Anpi di Tuscania.

Previsto anche l’intervento dell’avvocato Enrico Mezzetti presidente del Comitato provinciale Anpi.

L’iniziativa alla quale tutti i cittadini democratici ed antifascisti sono invitati a partecipare sarà l’occasione per riflettere insieme sulle vicende di quel periodo di dittatura sanguinosa, per non dimenticare anche le migliaia di desaparecidos e rendere sempre più saldo anche in Italia e in europea l’impegno, a difesa della democrazia, della libertà, dei diritti umani e per la pace.

Viterbo, primo settembre 2023

Comunicato stampa a cura del Comitato provinciale Anpi di Viterbo

Per una legge europea che protegga i migranti da violenza e morte (alle frontiere e neiPaesi in cui sono segregati). Restiamo umani: firma per loro (clic sopra)

23 Luglio 2023 Nessun commento »

AssociazIone medici per l’ambiente- Isde Viterbo alle competenti Istituzioni ed Enti. Richiesta informazioni relative al rilevamento di Uranio nelle acque ad uso umano erogate nei Comuni della provincia di Viterbo.

20 Giugno 2023 Nessun commento »

Al Ministro della salute

al Ministro dell’ambiente e della sicurezza energetica

al Commissario all’ambiente dell’Unione europea

al Presidente della Commissione europea per l’ambiente

al Presidente della Giunta Regionale del Lazio

all’Assessore all’Ambiente della Regione Lazio

al Presidente della Provincia di Viterbo

ai Sindaci dei Comuni della Provincia di Viterbo

al Direttore generale della Asl di Viterbo

al Direttore sanitario della Asl di Viterbo

al Dipartimento di prevenzione – Servizio igiene e sanità pubblica della Asl di Viterbo

al Presidente della Commissione Ambiente del Senato

al Presidente della Commissione Igiene e sanità del Senato

al Presidente della Commissione Ambiente della Camera dei Deputati

al Presidente della Commissione Affari sociali della Camera dei Deputati

al Direttore generale dell’Arpa Lazio

all’Arpa Lazio – sezione di Viterbo

ai Responsabili dell’Ato 1 – Lazio

alla Talete spa

e per conoscenza :

al Presidente dell’Ordine dei Medici – Chirurghi e Odontoiatri di Viterbo

al Segretario della Federazione italiana medici di medicina generale-Fimmg di Viterbo

Egregi signori,

come a voi noto, il Decreto legislativo 23 febbraio 2023 n. 18, che ha recepito la nuova Direttiva europea 2020/2184 in materia di acque potabili, fissa il valore guida provvisorio per l’Uranio- elemento tossico e cancerogeno- nelle acque destinate al consumo umano, in 30 µg/L.

L’Alto Lazio e l’intera provincia di Viterbo si estendono su un’area geologica di origine vulcanica   e questa particolare conformazione determina già elevati livelli di Radon- elemento cancerogeno certo di1 classe 1 – ed è, per la maggior parte, causa anche della presenza di elevati livelli di Arsenico, altro elemento tossico e cancerogeno sempre di classe 1, nelle acque ad uso umano.

Stante la situazione descritta e la nuova legislazione vigente, risulta necessario, al fine di proteggere la salute umana e in particolare quella delle donne in gravidanza e dei bambini, conoscere anche i livelli di Uranio nelle acque ad uso potabile e anche in quelle ad uso irriguo, in quanto l’Uranio può entrare e contaminare tutta la catena alimentare.

Si fa inoltre presente che la popolazione residente nella Provincia di Viterbo, come da nota della ASL protocollo n.34025 del  28 aprile 2023, già presenta “ … tassi di incidenza e prevalenza riguardanti alcune neoplasie, superiori agli standard previsti..”, sempre in questa nota si indicano quattro  tipi di neoplasie, con tassi elevati per prevalenza ed incidenza  nel territorio, ovvero le neoplasie del sistema nervoso centrale, le neoplasie del polmone, le neoplasie dell’apparato digerente e  quelle dell’apparato genito-urinario.

La provincia di Viterbo, in particolare l’area a sud di Viterbo ha visto poi sviluppare negli ultimi decenni l’agricoltura intensiva del nocciolo e questo ha determinato e continua a determinare un ulteriore fonte di inquinamento rappresentato da pesticidi e fertilizzanti chimici che accrescono anche il rischio oncologico delle popolazioni residenti e alterano gli ecosistemi come nel caso del lago di Vico, come più volte segnalato.

L’Associazione medici per l’ambiente- ISDE di Viterbo, per quanto sopra esposto, per studio e documentazione scientifica, chiede urgentemente di conoscere i risultati delle misurazioni  effettuate ed indirizzate alla ricerca dell’Uranio nelle acque ad uso umano in primis e nelle acque ad uso irriguo nei Comuni della provincia di Viterbo.

In attesa di un urgente e cortese riscontro si inviano, distinti saluti,

dottoressa Antonella Litta

referente per Viterbo dell’Associazione medici per l’ambiente

ISDE – (International Society of Doctors for the Environment – Italia)

IL DIARIO DI GIORGIA

9 Maggio 2023 Nessun commento »

di Paolo Maddalena
Giurista e magistrato, è vice presidente emerito della Corte Costituzionale.

Quando la Meloni mostrò in televisione il suo diario, molti italiani si sono chiesti cosa vi fosse scritto, poiché dalle sue parole emergeva soltanto che Ella era “donna, madre, italiana e cristiana”, e disposta a usare ogni mezzo (muri, chiusura di porti, ecc.) per contrastare la immigrazione cosiddetta irregolare (cioè, secondo la vigente legge Bossi-Fini, senza la chiamata di un datore di lavoro).
Oggi, dopo le sue molteplici dichiarazioni e dopo i primi provvedimenti governativi da Lei adottati, si può capire, con una certa dose di certezza, quali sono le idee di fondo che ispirano la sua agenda e, di conseguenza, quali sono gli obiettivi che intende raggiungere. Sarà sufficiente a tal fine fare un cenno veloce a talune sue scelte, magari prese a caso, sui problemi che maggiormente incidono sulle sorti del nostro Paese: clima, guerra, immigrazione, economia.
Per quanto concerne la lotta ai mutamenti climatici, l’azione del governo Meloni è stata molto tenue e sovente addirittura in contrasto con la tutela ambientale, come si rileva, ad esempio, dal propagandato “Piano Mattei per l’Africa”, secondo il quale l’Italia dovrebbe diventare l’hub, il centro di raccolta, del gas prodotto soprattutto in Africa, per distribuirlo agli acquirenti, incentivando così l’uso degli idrocarburi, responsabili principali dell’aumento della temperatura globale. Ed aggiungerei che è contro la tutela ambientale anche la costruzione del ponte di Messina, che produrrà una catastrofe ecologica nella zona dello Stretto, danneggiando, tra l’altro irreversibilmente la pesca. Tutto ciò in violazione degli artt. 9, 41, 42 Cost. Sul tema della guerra in Ucraina, è sufficiente ricordare che la Meloni si è adeguata, violando l’art. 11 Cost., alla volontà degli Stati Uniti e dell’Europa, anziché impegnarsi al massimo nel tentativo di una soluzione pacifica, come, ad esempio, ha fatto la Turchia, anch’essa membro della NATO.

Per quanto riguarda l’immigrazione, la Meloni ha scelto, in violazione degli artt. 2, 3, 32, 117, comma 1, Cost., il metodo disumano del “respingimento”, posto in essere, in modo miserevolmente ambiguo, dalla
incostituzionale legge Piantedosi, la n. 1 del 2023, che ha imposto alle ONG di operare un solo salvataggio per volta, rischiando, pene pecuniarie e lo stesso sequestro della nave in caso di inosservanza. E’ quanto è accaduto, ad esempio, alla nave Louise Michel, acquistata con i proventi dell’artista Banksy, la quale, per aver soccorso più di una imbarcazione carica di migranti, è stata sottoposta a fermo nel porto di Lampedusa, restando impedita a proseguire la sua attività di salvataggio.
In campo economico, la Meloni, in pieno contrasto con gli artt. 1, 2, 3, 4, 5, 41, 42, 43 Cost., ha ritenuto utile “privatizzare”, cioè porre in “concorrenza” sul mercato generale o comunitario, i “beni” e i “servizi
pubblici essenziali” in “proprietà pubblica demaniale e inalienabile” del Popolo, sostenendo che lo “sviluppo economico” e il “lavoro” dipendono soltanto dalla “libera iniziativa privata”. Un concetto del tutto erroneo, subito definito da Z. Bauman semplicemente “falso”. E’ sfuggito alla Meloni, come al suo maestro Mario Draghi, ispiratore della legge n. 118 del 2022 sulla “concorrenza”, che quest’ultima, anche se maldestramente introdotta come materia da disciplinare nel modificato Titolo V della Parte II della Costituzione, non è un intoccabile “principio giuridico fondamentale”, mentre sono tali il “coordinamento dell’attività economica pubblica e privata a fini sociali” (art. 41, comma 3), “la solidarietà economica e sociale” (artt. 2 e 3 Cost.), e il “diritto al lavoro” (art. 4 Cost.), che non è “merce”, ma “fondamento” della “Repubblica”, la quale mai potrebbe assumere la forma di uno Stato “presidenziale”, stante il principio cardine della “sovranità popolare”.
E non è un caso che gli stanziamenti di bilancio per il 2023 favoriscono le imprese private e distruggono il lavoro, la sanità e l’istruzione.

Mezzetti come Pertini e Wojtyla…

1 Maggio 2023 Nessun commento »

Viterbo – Se fosse lecito paragonare le cose piccole a quelle grandi, il rifiuto del presidente dell’Anpi viterbese, avvocato Mezzetti, di stringere la mano del sottosegretario professor Sgarbi ricorderebbe almeno due precedenti illustri ad opera di un capo di stato e addirittura di un papa, per di più santo.

Tusciaweb

“Allocuzione” 25 aprile 2023 del Presidente provinciale A.N.P.I. Enrico Mezzetti

27 Aprile 2023 Nessun commento »

CHE COSA E’, CHE COSA RAPPRESENTA PER IL POPOLO ITALIANO IL 25 APRILE ?
LE PAROLE SCELTE DALL’ANPI PER RACCONTARE QUESTO 78ESIMO ANNIVERSARIO DELLA LIBERAZIONE. SONO LE SEGUENTI

“LIBERIAMOCI DALLA GUERRA, DAI FASCISMI, DALLA DISUMANITA’ CON LA COSTITUZIONE”.

IL 25 APRILE RAPPRESENTA, LE RAGIONI DEL NOSTRO STARE INSIEME.
DELLA NOSTRA CONVIVENZA DEMOCRATICA, DEL NOSTRO RICONOSCERCI COME POPOLO, UNITO DAI E NEI VALORI FONDANTI DELLA NOSTRA SOCIETA’ E I VALORI FONDANTI DELLA NOSTRA SOCIETA’ SONO QUELLI SCOLPITI NELLA NOSTRA CARTA COSTITUZIONALE, DEMOCRATICA, REPUBBLICANA, ANTIFASCISTA, NATA DALLA RESISTENZA.
LA NOSTRA COSTITUZIONE HA INTRODOTTO UNA CESURA NELLA STORIA D’ITALIA PERCHE’ E’ NATA DALLA SCONFITTA DEL FASCISMO ED E’ STATA FATTA CONTRO I FASCISMO.
“ E’VIETATA LA RIORGANIZZAZIONE SOTTO QUALSIASI FORMA, DEL DISCIOLTO PARTITO FASCISTA”.
TALE DIVIETO RAPPRESENTA NON SOLO UNA SPECIFI CA NORMA; AL CONTRARIO E’ ESPRESSIONE CHE QUALIFICA IL NOSTRO TIPO DI DEMOCRAZIA; UNA DEMOCRAZIA PLURALISTA E CONFLITTUALE,
UNA DEMOCRAZIA CIOE’ CHE RIFIUTA IL PRINCIPIO AUTORITATIVO CHE INVECE SI PONE A FONDAMENTO DI QUEI REGIMI POLITICI CHE HANNO ASSUNTO LE FORME STORICHE DEL FASCISMO E DEL NAZISMO IN EUROPA NEL CORSO DEL NOVECENTO.
LA NOSTRA COSTITUZIONE RAPPRESENTA UNA RADICALE DISCONTINUITA’ CON QUEL PASSATO.
INTERVENTO DI ALDO MORO ALLA ASSEMBLEA COSTITUENTE NELLA SEDUTA DI GIOVEDI’ 14 MARZO 1947 PRESIEDUTA DAl PRESIDENTE UMBERTO TERRACINI RISPONDENDO A CHI SI INTERROGAVA SULLA NATURA CHE AVREBBE DOVUTO AVERE LA COSTITUZIONE CHE SI STAVA COSTRUENDO, ALDO MORO RISPONDEVA: (CON ACCENTI CHE RICHIAMANO IL PENSIERO DI UN ALTRO GRANDE PADRE COSTITUENTE, E CIOE’ GIUSEPPE DOSSETTI) “ NON POSSIAMO FARE UNA COSTITUZIONE AFASCISTA, CIOE’ NON POSSIAMO PRESCINDERE DA QUELLO CHE E’ STATO NEL NOSTRO PAESE UN MOVIMENTO STORICO DI IMPORTANZA GRANDISSIMA, IL QUALE NELLA SUA NEGATIVITA’ HA TRAVOLTO PER ANNI LE COSCIENZE E LE ISTITUZIONI. NON POSSIAMO DIMENTICARE QUELLO CHE E’ STATO,
PERCHE’ QUESTA COSTITUZIONE OGGI EMERGE DA QUELLA RESISTENZA, DA QUELLA LOTTA, DA QUELLA NEGAZIONE, PER LE QUALI CI SIAMO RITROVATI INSIEME SUL FRONTE DELLA
RESISTENZA E DELLA GUERRA RIVOLUZIONARIA ED ORA CI TROVIAMO INSIEME PER QUESTO IMPEGNO DI AFFERMAZIONE DEI VALORI SUPREMI DELLA DIGNITA’ UMANA E DELLA VITA SOCIALE.”

E PIU’ OLTRE NELLO STESSO INTERVENTO:
“CERTAMENTE LA RIVENDICAZIONE DELLA LIBERTA’ DELLA PERSONA, DELL’AUTONOMIA DELLE FORMAZIONI SOCIALI, DELLA DEMOCRAZIA E SOCIALITA’ DELLO STATO, SONO RIVENDICAZIONI CHE NOI FACCIAMO DI FRONTE AL FASCISMO E CONTRO IL FASCISMO, SONO QUELLE DA CUI EMERGIAMO PER CREARE UN AVVENIRE PIU’ DEGNO. MA NON SONO SOLTANTO UNA MOTIVAZIONE, ONOREVOLI COLLEGHI, ESSE SONO ANCHE DAVANTI A NOI COME METE DA REALIZZARE” (PERCHE’, INTERPRETO FACILMENTE IO, LA COSTITUZIONE E’ UN PROGETTO, UN PROGRAMMA, COME AFFERMAVA ANCHE PIERO CALANDREI, UN PROGRAMMA CHE ANCORA CI IMPEGNA PER LA SUA EFFETTIVA ATTUAZIONE.
PAROLE CHE RIECHEGGIANO LO SPIRITO, IL SENSO DI PROFONDITA’ DATO ALLA COSTITUZIONE DA QUESTE FIGURE, TRA CUI, FONDAMENTALE, QUELLA DI GIUSEPPE DOSSETTI.

  • “L’ITALIA E’ UNA REPUBBLICA DEMOCRATICA FONDATA SUL LAVORO..” (ART.1)
  • I DIRITTI INVIOLABILI DELL’UOMO (N.B. DELL’UOMO, NON SOLTANTO DEL CITTADINO) SIA COME SINGOLO, SIA NELLE FORMAZIONE SOCIALI…” (ART.2)
    -UGUAGLIANZA FORMALE E SOSTANZIALE SENZA DISTINZIONE DI SESSO, DI RAZZA, DI LINGUA, DI RELIGIONEDI OPINIONI POLITICHE RICH8IAMO ALLE LEGGI RAZZIALI; RICHIAMO ALLE PERSECUZIONI DELLE MINORANZE LINGUISTICHE (ART.6), GLI SLOVENI DEI CONFINI ORIENTALI, BORIS PAHOR (ART3)
  • IL DIRITTO D’ASILO . LA ACCOGLIENZA, LA INCLUSIVITA’, LA FRATELLANZAl CON LO STRANIERO CHE APPRODA IN ITALIA , CHE DIVENTA CULTURALMENTE ITALIANO ED A CUI DEVE ESSERE
    RICONOSCIUTA LA CITTADINANZA (ART.10)
     IL RIPUDIO DELLA GUERRA COME MEZZO DI RISOLUZIONE
    DELLE CONTROVERSIE INTERNAZIONALI (ART11)
     LIBERTA’ DI RIUNIONE (AER. 17), LIBERTA’ DI ASSOCIAZIONE (ART.18)
     – LIBERTA’ DI MANIFESTAZIONE E DI STAMPA (ART,21)

 LIBERTA’ DI ORGANIZZAZIONE SINDACALE (ART. 39)
 – LIBERTA’ DI FORMAZIONE DI PARTITI POLITICI (ART.49)

ABBIAMO APPUNTO DETTO: UNA COSTITUZIONE PLURALISTA E CONFLITTUALE.
 VITTORIO FOA-GIORGIO PISANO’

“L’ORDINAMENTO DELLE FORZE ARMATE SI INFORMA ALLO SPIRITO DEMOCRATICO DELLA REPUBBLICA” ART. 52 CO.3 IL GENERALE FULVIO POLI DIRIGE L’UFFICIO STORICO DELLO STATO MAGGIORE DELL’ESERCITO NEL SUO INTERVENTO ALCONGRESSO NAZIONALE ANPI 2022 AFFERMO’ “CONTRARIAMENTE A QUELLO CHE SOSTENGONO ALCUNI STORICI, L’8 SETTEMBRE 1943 NON FU LA MORTE DELLA PATRIA, L’8 SETTEMBRE DEL 1943 FU LA RINASCITA DELLA PATRIA” A QUESTE PAROLE LA ASSEMBLEA, CHE GIA’ AVEVA SOTTOLINEATO CON RIPETUTI APPLAUSI MOLTI PASSAGGI, DEL SUO INTERVENTO, ESPLOSE IN UNA AUTENTICA OVAZIONE L’8 SETTEMBRE 1943 E’ L’INIZIO DELLA RESISTENZA E PER IL GENERALE FULVIO POLI, CAPO DELL’UFFICIO STORICO DELLO STATO MAGGIORE DELL’ESERCITO ITALIANO, QUELLA DATA (E CIOE’ L’INIZIO DELLA RESISTENZA FU LA RINASCITA DELLA PATRIA.
LE PAROLE DEL GENERALE FULVIO POLI RENDONO ONORE ALL’ESERCITO ITALIANO E AL NOSTRO PAESE NELLA SUA INTEREZZA, ED INCARNANO LO SPIRITO DEMOCRATICO DI CUI ALL’ART 52 DELLA COSTITUZIONE.

NELLO SPIRITO DELLA NOSTRA COSTITUZIONE L’ANPI, ATTRAVERSO LE PAROLE DEL SUO PRESIDENTE NAZIONALE, (PAROLE CHE NOI FACCIAMO NOSTRE) LANCIA UN MESSAGGIO DI FRATELLANZA “COME
LIEVITO DI UNA RIGENERAZIONE DEI RAPPORTI SOCIALI NELL’ORIZZONTE DI UN NUOVO UMANESIMO”, IN QUESTO MODO “SI PUO’ COSTRUIRE UNA GRANDE ALLEANZA CON LE NUOVE
GENERAZIONI, OGGI FORMATE DA GIOVANI ITALIANI E GIOVANI IMMIGRATI CHE HANNO ACQUISITO LA CITTADINANZA O CHE NON L’HANNO ANCORA ACQUISITA (COME IL NOSTRO CARISSIMO OMAR
NEFFATI A CUI INEBVITABILMENTE VA IL NOSTRO RICORDO).

ECCO PERCHE?, RICONOSCENDOCI NEI VALORI DELLA NOSTRA COSTITUZIONE, NON POSSIAMO NON DIRCI ANTIFASCISTI.

ECCO PERCHE’ I PATRIOTI, I VERI PATRIOTI, NON POSSONO NON ESSERE ANTIFASCISTI.
IN CONCLUSIONE: L’ANTIFASCISMO E’ UN PRINCIPIO DI CIVILTA’ FINALIZZATO AD EVITARE DI FARCI CADERE NELLA BARBARIE DEL FASCISMO, SOTTO QUALSIASI FORMA.
LA NOSTRA COSTITUZIONE E’ ANTIFASCISTA E NOI CON ESSA.

25 aprile, niente mano a Sgarbi: parla il presidente Anpi Viterbo

26 Aprile 2023 Nessun commento »

L’INTERVISTA

Redazione Adnkronos

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Comunicato stampa Sezione di Viterbo

Oggi abbiamo visto una grande manifestazione di popolo, di cittadini e cittadine di ogni età e condizione …